“Occorre accertare la verità sulla vendita della SoGeAAl”

L'opinione di Umberto Borlotti

I temi che riguardano l’aeroporto di Alghero sono sempre attuali e importanti, ma in questo momento credo sia indispensabile fare piena luce sulla vicenda della vendita del pacchetto di maggioranza della società di gestione. Questa necessità nasce da dubbi e perplessità sulla chiusura dell’iter della vendita. Ricordo che la SoGeAAl SpA, nata a totale capitale pubblico, ottenne nel 2007 la concessione quarantennale per la gestione dell’aeroporto di Alghero, concessione che rappresenta il vero valore della società mentre non voglio entrare nelle valutazioni dello stato di salute della società che ancora nel 2016 chiudeva i bilanci con forti perdite.

Oggi mi interessa puntualizzare alcuni aspetti della cessione del 80% del pacchetto azionario alla F2I. La RAS, in qualità di socio unico, autorizzò il cdA Sogeaal al lancio di un bando di gara per la cessione delle quote di maggioranza, riservandosi però la possibilità di ricapitalizzarla direttamente in linea con le normative nazionali sulle società partecipate in crisi finanziaria. La cessione alla F2I avviene dopo decine di rinvii senza ulteriori e concrete manifestazioni d’interesse da parte di altri soggetti qualificati.

Il player in oggetto, di grande respiro nazionale ed internazionale, è sostanzialmente un fondo d’investimento partecipato dalla Cassa depositi e prestiti e da varie istituzioni bancarie operante in vari settori compreso quello aeroportuale.I vantaggi teorici dell’ingresso di un privato venivano sbandierati principalmente nella capacità dello stesso di portare traffico importante in tutte le stagioni e di migliorare l’efficienza e i conti della società. Prima di analizzare gli svantaggi di tale scelta però vorrei soffermarmi su un venticello che sta prendendo sempre più vigore: ma la procedura di aggiudicazione è stata totalmente priva di ombre?

Tempo addietro l’ex On Pili denunciò all’ANAC dubbi di vario genere sulla regolarità della procedura, ma quello che mi ha fatto trasecolare sono state le affermazioni dell’ex On Silvio Lai secondo il quale la F2I avrebbe partecipato al bando dopo un “ serio lavoro diplomatico” e l’ultima dichiarazione del Segretario cittadino del PD di Alghero, Dott Mario Salis, che afferma che per convincere F2I ad acquistare la Sogeaal “sarebbe dovuto intervenire il Ministro Del Rio quasi costringendo la stessa a portare avanti l’operazione”.

Se così fosse sarebbe un fatto gravissimo e credo sia giusto fare chiarezza sia politicamente che giudizialmente. Certo stupisce che l’assegnazione non sia stata supportata, come requisito importante, dall’analisi di un piano di sviluppo a corredo della domanda di partecipazione trattando, quindi, al buio la vendita di un bene primario del territorio e fondamentale per la sua economia. Al momento si registra solo un lento ed inesorabile calo di traffico, crisi e tensioni occupazionali, ma fatto più importante è che lo sviluppo del traffico aereo sullo scalo debba passare ancora oggi attraverso cospicui finanziamenti pubblici.

Di frequente la Sogeaal puntualizza di non avere il compito primario di ricercare traffico, puntando il dito sulle in/capacità di attrazione del territorio, ma solo di assisterlo, tesi questa totalmente smentita dai vertici degli altri due aeroporti sardi che, in questi ultimi anni con forte dinamismo, stanno dimostrando come si recupera traffico e quale sia la mission del gestore aeroportuale.

Purtroppo, al contrario di quanto anticipato dai vertici regionali in fase di vendita, sembra che la crescita del traffico si realizzi solo attraverso l’impiego di importanti risorse pubbliche (chiamatele come volete bando sulla destagionalizzazione, CT1, CT2 etc etc). Siamo poi sicuri che le ipotizzate ingegnerie finanziarie di contribuzione in itinere siano migliori delle precedenti (totalmente assolte dalla Unione Europea) e che queste producano gli stessi risultati?

Ma allora se è sempre pantalone che deve finanziare l’aeroporto, nella fase di ricapitalizzazione, non era forse preferibile ricostituire la compagine sociale istitutiva della società (azzerata con un colpo di mano della RAS) e permettere al territorio di condividere tutte le scelte? Nessuna responsabilità alla F2I, ma mi sto sempre più convincendo che in questa vendita la RAS non abbia voluto risolvere un problema ma si sia voluta togliere un problema. E il mio ultimo dubbio: chi ne beneficia?

Umberto Borlotti, 10 Marzo 2018