Tutela degli animali, randagismo e sprechi
L'opinione di Michele Pais, consigliere comunale
E’ giunto all’attenzione della Commissione consiliare competente il “Regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali” che, anche a seguito della spiccata sensibilità animalista particolarmente sviluppatasi nella società contemporanea e dell’importanza anche terapeutica degli animali domestici e d’affezione, costituisce di certo un atto opportuno che tenta di sintetizzare, in un unico documento, la copiosa normativa, di carattere statale e regionale, che già regola la materia. Ciò detto, al di là della necessaria attività regolamentare rispetto alla quale forniremo ogni collaborazione necessaria ad arricchire i regolamento medesimo, sono di particolare importanza, non solo i doveri (civici) dei cittadini alla cui inosservanza corrisponde la sanzione come individuata dalle Leggi e richiamata dal redigendo Regolamento comunale ma soprattutto i vigenti doveri posti in capo alla Amministrazione comunale in materia di tutela degli animali, spesso e volentieri disattesi. La preoccupazione che si tratti di un esercizio di stile o di una mera enunciazione di principi è grande.
Conosciamo, infatti, tutti come è andata a finire la cd “spiaggia dei cani”, la cui istituzione è stata annunciata con grande eco mediatico anche a livello nazionale, esistente solo nella carta istitutiva (utile alla propaganda politica) ma del tutto inesistente nella realtà, posto che il tratto di spiaggia individuata non è stato mai attrezzato e dotato dei servizi necessari, soprattutto di sicurezza e di carattere igienico sanitario. Solamente e miseramente un’enorme operazione di marketing pubblicitario, ingannevole e potenzialmente pericolosa. Ma problema ancora maggiore è la gestione del randagismo e dell’assenza di una concreta azione di contrasto.
Infatti pochi sanno che il Comune di Alghero spende circa 300.000 euro per il pagamento delle rette di canili privati. Una cifra enorme, destinata a crescere, con cui si pagherebbe il canone di locazione annuale di circa 65 famiglie indigenti, cifra che nella scala di priorità ed emergenze sociali, il Comune non può sostenere. E’ necessario, pertanto, un’immediata inversione di rotta che veda una concreta e vasta azione di sterilizzazione degli animali nonché la realizzazione di un canile comunale reperendo finanziamenti europei, nazionali e regionali, utile ad abbattere i non più sostenibili costi. Peraltro esistono strutture pubbliche in disuso che, con minime risorse finanziarie, possono essere recuperate e destinate a tale finalità. Mi auguro, pertanto, che dopo le parole, i regolamenti e le sanzioni individuate per i cittadini, questa Amministrazione faccia seguire azioni concrete utili a risolvere i risolvere i problemi. Ma fin’ora non è stato così.