“Qualche considerazione sulla Fondazione Alghero”
L'opinione di Giusy Piccone - consigliera comunale Lista X Alghero
Decantata la notizia delle dimissioni del presidente Raffaele Sari, posso fare alcune riflessioni non piu sull’onda dell’emotività, il dispiacere per sua la decisione, ma su dati di fatto, attraverso un piccolo bilancio di quanto il precedente Consiglio D’Amministrazione della Fondazione Alghero, con l’Amministrazione Comunale, ha fatto negli ultimi due anni. Con costanza e ritengo anche con la testardaggine che contraddistingue i visionari, il CdA, tenendo presenti gli obiettivi stessi della Fondazione, ha lavorato per concorrere al loro raggiungimento. Attraverso l’elaborazione di strategie di sviluppo culturale del territorio, la promozione e la gestione integrata del sistema culturale.
Ha sviluppato e portato avanti non più singole iniziative, sporadiche e uniche, ma veri e propri format come ‘Més que un mes’, una animazione delle festività natalizie che sia nel 2016 che nel 2017 si è sviluppata in circa 40 giorni di appuntamenti tra musica, cultura, folklore, intrattenimento, quasi tutti gratuiti, rivolti ad un pubblico eterogeneo per gusti e fascia d’età, con particolare attenzione alle famiglie e allo spirito inclusivo delle manifestazioni (a partire dal 2016 si è ad esempio utilizzata l’opera di esperti nel linguaggio dei segni per non udenti) realizzate in un territorio diffuso con particolare attenzione alle zone a più alta densità di attività commerciali, con un apposito e spettacolare arredo urbano.
Allo stesso modo si sono creati cartelloni e calendari in una serie di contenitori quasi senza soluzione di continuità, da Més que un mes, appunto, al carnevale, alla settimana Santa, all’appuntamento di Pasquetta alle iniziative in collaborazione con il Parco di Porto Conte, come Primavera al Parco. La Fondazione Alghero è riuscita, attraverso progetti fatti non solo nel centro della città, ad interagire e collaborare con tutto il territorio, con le feste delle borgate e dei rioni. Ha messo in rete le associazioni culturali e sociali della città, coinvolte in tutte le iniziative e promotrici di tantissimi eventi. In due anni la Fondazione Alghero ha reso disponibile, gratuitamente, la Sala Convegni del Quarter ospitandovi iniziative ed incontri per oltre l’80 per cento dei giorni.
Alghero candidata città della Cultura, Alghero che si è fatta e si farà teatro con il Mamatita Festival. In questi due anni la celebrazione del 25 aprile non è stata solo una parata, con iniziative che sono andate oltre il linguaggio convegnistico, sempre in simbiosi con le nostre associazioni, sono state celebrate ricorrenze fondamentali come i 70 anni della Costituzione, l’anno gramsciano, il centenario della Grande Guerra. Inoltre, sul tema della memoria, lavorando sempre sul tema identitario e caratteristico di Alghero, sono state ricordate figure importanti della nostra città come Antonio Simon Mossa, Pasqual Scanu, Pere Català i Roca.
Alghero nella stagione estiva, tra rassegne di cinema all’aperto, concerti di musica jazz, popolare, classica, rassegne letterarie, festival di danza, per citare solo alcune delle proposte, sino alla festività di San Michele non ha giorno che non sia interessato da un’iniziativa. La visibilità internazionale alla città è stata data dai grandi eventi, nazionali ed internazionali, senza dubbio. Come il Grenage du monde, il Giro Olio, il raduno dell’AFI, il Beach Soccer, il Mondiale di Rally e la storica partenza del centesimo Giro d’Italia. In quell’occasione tutta la città si è fatta rosa, insieme.
Il cambio di passo si è potuto realizzare anche grazie all’apporto di idee offerto da un comitato scientifico di spessore assoluto e competenza in molti ambiti dell’arte e della comunicazione, alla collaborazione delle associazioni di categoria, delle associazioni e dei comitati di quartiere o borgata. La visione, fondata su un sistema integrato di promozione del territorio, di sperimentazione culturale, di progettualità partecipata si è indirizzata poi alla valorizzazione dei beni storici, archeologici e artistici della nostra città, creando un polo museale. La collaborazione e la sintonia con l’assessorato alla Cultura ha consentito di metter in rete tutti i musei e siti storici, di aprire con maggiore frequenza il Museo del Corallo e di aprire il Museo Archeologico della città. Aprire i musei alla città non solo per le visite ma attraverso una serie di iniziative, di incontri, di conferenze.
La lettura dell’intervista fatta a Luigi Fassi, direttore del MAN di Nuoro, sollecita altre riflessioni. Quando dice che “è proprio l’idea di laboratorio culturale quella a cui bisogna dare spazio, per favorire una maggiore consapevolezza di ciò che la Sardegna sa pensare e creare” e che “non esistono aree europee economicamente dinamiche prive di un solido sostrato di produzione di produzioni artistiche e culturali. Le seconde sono anche una premessa alle prime” credo che in questi due anni, ad Alghero, si siano create le basi sociali e culturali per un’innovazione economica e per uno slancio della nostra città. Lui parte da Nuoro guardando non solo la Sardegna, noi che siamo partiti da Alghero, in vantaggio con i nostri beni naturalistici, archeologici, storici, stiamo guardando oltre i confini dell’Europa.