Il WWF si costituirà parte civile contro i bracconieri di ricci
"Qualora venissero incriminati per disastro ambientale - dichiara Carmelo Spada, delegato Wwf per la Sardegna - la nostra associazione valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale".
Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Alghero ha posto sotto sequestro oltre 110 vasetti di polpa di riccio per ottenere i quali si stima siano stati utilizzati almeno 25 mila ricci (LEGGI). “Si tratta di un vero e proprio crimine di natura” – ha dichiarato Carmelo Spada, delegato Wwf per la Sardegna – un prelievo abnorme e devastante se si considera che nell’intera stagione 2016/17 nell’area marina protetta di Capo Caccia sono stati pescati 54.920 ricci dai pescatori professionisti autorizzati”.
“Si consideri – ha continuato Carmelo Spada delegato Wwf per la Sardegna – che un prelievo illegale come quello stroncato dalla Guardia di Finanza potrebbe essere devastante per l’ecosistema marino e per la specie perché la stessa è a rischio di estinzione già a causa del prelievo eccessivo legale, infatti la stessa regione Sarda ha posto ulteriori limiti alla pesca autorizzata stabilendo per la passata stagione che i 187 pescatori sardi autorizzati potessero raccogliere in una giornata un massimo di 2.000 esemplari a fronte dei 3.000 che erano con- sentiti nella precedente stagione; chi ha lavorato dalla riva ha potuto raccoglierne massimo 1.000 (pari a circa 2 ceste), a fronte dei precedenti 1.500. Mentre la pesca sportiva è stata consentita nelle giornate di sabato, domenica e festivi con una raccolta massima di 50 ricci al giorno”.
“Si capisce quindi l’enorme danno che potrebbe aver causato alla specie un prelievo così massiccio concentrato in pochi giorni e in un momento di riposo biologico da alcuni bracconieri di ricci e, qualora venissero incriminati per disastro ambientale – ha concluso il delegato Wwf per la Sardegna – la nostra associazione valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.