Al Nuraghe Palmavera va in scena l’opera di Alda Merini
Al Nuraghe Palmavera va in scena l’adattamento teatrale dell’opera di Alda Merini “Delirio amoroso”, un lavoro realizzato da Enrico Fauro con la partecipazione di Antonio Scanu. Delirio amoroso è una sorta di diario nel quale la poetessa parla del suo lungo calvario all’interno del manicomio, del suo abbandono, della solitudine e della progressiva perdita di ogni affetto. Amore, follia, sacrificio: tutto questo diventa poesia. Per Alda Merini c’è una relazione profonda e necessaria tra la follia e la scrittura, vissuta come esperienza fisica prima ancora che come vocazione letteraria. “La poesia”, scrive, “non è solo una missione; è anche e soprattutto un lavoro manuale”. In questo processo è il corpo il vero protagonista. Un corpo che ha rinunciato, con voluttà e stupore, alla guida rassicurante della ragione per smarrirsi nei labirinti tetri ma affascinanti della pazzia. Questo libro, scabroso e drammatico, “scritto selvaggiamente”, documenta gli anni più bui e insieme luminosi della poetessa milanese, gli anni dell’amore maledetto per un uomo “austero, silenzioso e temibile”, gli anni dei manicomi e dei centri di riabilitazione mentale, in cui invano i medici hanno tentato di far tacere la poesia. La scelta di interpreti maschili vuole scongiurare l’equivoco che il pubblico possa legare ad una figura femminile in scena la figura della poetessa.
I due interpreti incarnano le due identità inconciliabili di Alda Merini: una spaccatura fra mente e corpo, fra fede e carne, fra mondo esterno e l’internamento e, proprio in quest’ultima antitesi, fra abito indossato in società e nudità. Una nudità che in Alda Merini si scinde, come sempre, in due valenze opposte: è prigionia e negazione della dignità umana “come gli ebrei svestiti nei campi di concentramento” e, all’opposto, è la libertà piena della malattia mentale. La nudità che si spoglia di tutte le convenzioni e che si assimila a quella di Cristo esposta ai patimenti, Alda Merini la veste di parole, di lettere: i segni rossi del rossetto sulla pelle bianca tracciano l’alfabeto di un vissuto troppo doloroso per rimanere nascosto e silente. In nome di questo gesto così forte, pieno di disperazione e sensualità insieme, lo spettacolo era stato lanciato quest’anno a pochi giorni dalla Giornata della Donna, con l’intento di omaggiare tutte le donne col ricordo di una grande poetessa italiana scomparsa nel 2009 – Alda Merini – e ribadire che il rispetto per la dignità della donna non è un dovere ma una ricchezza, in grado di insegnarci ad essere uomini più adatti a superare la difficoltà di questo tempo. Performance teatrale, aperitivo a base di prodotti locali e visita guidata notturna al sito: 10 Euro. La serata è nell’ambito delle iniziative “Nuraghe al Tramonto” organizzate dalla Cooperativa S.I.L.T.. E’ gradita la prenotazione: per info e prenotazioni 3294385947 – 3490871972.