Piras: “famiglie dell’agro senz’acqua, l’amministrazione intervenga”
"Ad Alghero più di 150 famiglie residenti nell’agro subiscono un disservizio"
“Tanto tuonò che piovve, è proprio il caso di dirlo. Sarà per il triste momento che il territorio sta vivendo per le burrascose intemperie che lo hanno interessato, ma anche e sopratutto perché anche qui si sta parlando di acqua. Succede nel 2018 ad Alghero che più di 150 famiglie residenti nell’agro subiscono un disservizio dall’amministrazione comunale concernente il diritto all’approvvigionamento idrico per le utenze non raggiunte da condotta, nonostante il problema sia stato da me evidenziato anche attraverso un’interrogazione consiliare non più tardi di un mese fa”. Così in una nota il consigliere comunale Emiliano Piras.
“Un caso di mala gestione politico-amministrativa, – prosegue – un problema sottovalutato, forse anche per una convenzione mai siglata tra Comune e Abbanoa, che inizia il suo inesorabile percorso quando una delle 2 autobotti del Comune di Alghero, ormai vetusta e ampiamente ammortizzata, viene dismessa definitivamente perché subisce un danno irreparabile. Da lì iniziano i primi disagi, poiché, avendo in forza una sola autobotte , il servizio non viene erogato regolarmente; poi il periodo di interruzione totale del servizio quando l’unico mezzo rimasto viene portato in autofficina per una riparazione, senza nel contempo garantire la continuità del servizio, magari con un affidamento esterno temporaneo promesso e poi mai preso in considerazione”.
“Nel frattempo gli utenti hanno fatto una raccolta firme per sensibilizzare l’amministrazione del problema, già nelle mani del Sindaco da almeno due settimane, ma da piazza Porta Terra silenzio totale. Ma si sa, “la sfortuna aiuta i non audaci”: è di oggi la notizia che il disservizio continuerà ancora per chissà quanto, perché il mezzo non è stato ancora “aggiustato”, lasciando senza acqua tante famiglie che avevano programmato l’approvvigionamento idrico, costringendoli a rivolgersi ad aziende private – conclude il consigliere comunale – che svolgono lo stesso servizio a costi decisamente più alti, mediamente il doppio del servizio pubblico”.