Lavori al Sacro Cuore, genitori allarmati si appellano al Comune

I genitori si dicono preoccupati perchè "al dimezzamento dello spazio si verrebbe a sovrapporre il raddoppio dell'utenza scolastica, che verrebbe costretta a trascorrere l'intero orario di frequenza all'interno delle rispettive aule di appartenenza, dove dovrebbe necessariamente svolgersi sia l'attività prettamente didattica che extra didattica"

L’avvio dei lavori nella scuola materna di via Vittorio Emanuele, con il trasferimento momentaneo delle classi nel plesso della Scuola Sacro Cuore, non piace ai genitori degli alunni di quest’ultima. Lo scrivono in una nota che sarà presto sottoposta all’attenzione dell’amministrazione comunale e alla dirigenza scolastica. Il problema nasce dal fatto che anche nella stessa Scuola Sacro Cuore stanno partendo i lavori per la manutenzione del tetto nell’ala destra del caseggiato “con conseguente impraticabilità di circa metà della struttura” segnalano i genitori. Si dicono preoccupati perchè “al dimezzamento dello spazio si verrebbe a sovrapporre il raddoppio dell’utenza scolastica, che verrebbe costretta a trascorrere l’intero orario di frequenza all’interno delle rispettive aule di appartenenza, dove dovrebbe necessariamente svolgersi sia l’attività prettamente didattica che extra didattica (compresa ricreazione, servizio mensa e attività motoria). Il tutto per sette ore giornaliere e cinque giorni a settimana”.

Ma i genitori si dicono preoccupati soprattutto per le “condizioni di sicurezza e igiene”. Nella lettera, infatti, segnalano che “il servizio mensa verrebbe svolto nelle stesse aule destinate alla didattica (con sottrazione di tempo alla relativa attività per la necessità di apprestare l’aula prima del pasto e ripristinarla dopo, arieggiare, pulire, etc.)” e che “i servizi igienici saranno ridotti ad un solo bagno per piano, di cui uno soltanto ad uso di tutti i bambini della primaria, mentre l’altro verrà adibito per quelli dell’infanzia i quali, in relazione all’età, hanno esigenze differenti dai primi anche in ordine alla frequenza nell’uso”. Una situazione che – segnalano sempre i genitori – dovrebbe durare almeno quattro mesi e nel periodo invernale, quando notoriamente le condizioni climatiche impediscono ai bambini anche l’uso degli spazi all’aperto.

26 Novembre 2018