Randagismo: Aidaa denuncia 3000 Sindaci del Centro Sud
E’ iniziata la grande operazione di denuncia penale e amministrativa nei confronti dei ben tremila Sindaci italiani che non hanno ottemperato alle norme imposte dalla legge 281/91 contro il randagismo. Dell’iniziativa si è interessata l’AIDAA, Associazione Italiana Difesa animali e Ambiente, denunciando tutti quei Sindaci che nella stagione estiva non si siano preoccupati di effettuare il servizio di raccolta dei cani randagi su territorio di competenza. L’operazione ha interessato in primo luogo i Sindaci di Roma e Napoli e tanti altri Sindaci di grandi centri o piccoli comuni di Abruzzo e Molise, Toscana, Lazio, Campania, Calabria , Puglia, Sicilia e Sardegna perché in forte ritardo nei pagamenti, addirittura di due anni, sulle spese nei confronti dei canili, molti dei quali hanno corso il rischio di chiusura totale. Tutto ciò derivato dal fatto che non sia stata messa a punto alcuna convenzione per arginare il peggioramento del randagismo.
“E’ un operazione mastodontica che crediamo di riuscire a completare entro la fine dell’anno- ha affermato e Lorenzo il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce- ma che doveva essere fatta, nei mesi estivi; migliaia di sindaci, compresi quelli di città del calibro di Napoli e Roma, non hanno messo in pista un solo vigile o un solo dipendente comunale con lo scopo di catturare le migliaia di cani randagi che vagano per le strade cittadine del sud Italia, e ancora meno hanno messo a punto delle convenzioni ad hoc, in alcuni casi la polizia locale fingeva di non conoscere le normative sulla lotta al randagismo della 281 e le relative responsabilità, per quanto poi riguarda i pagamenti ritardati ai canili- conclude Croce- questi sono, in alcuni casi, atti criminali per i quali non solo ci sono 400 canili a rischio chiusura, ma grazie al quale si stanno intensificando i traffici dei cani verso il nord Europa, dove, vale la pena ricordarlo, in alcuni casi comprovati i cani finiscono non in adozione ma nei laboratori di vivisezione”.