JazzAlguer, Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia protagonisti domani sera ad Alghero
Terzo concerto nel cartellone della rassegna JazzAlguer: al centro dei riflettori del Teatro Civico, a partire dalle ore 21, l'affiatatissimo duo formato da Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia
Appuntamento da non perdere, domani sera sabato 26 gennaio ad Alghero, con il terzo concerto nel cartellone della rassegna JazzAlguer: al centro dei riflettori del Teatro Civico, a partire dalle ore 21, l’affiatatissimo duo formato da Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia. Quello del clarinettista/sassofonista lombardo (nato a Nembro, in provincia di Bergamo, nel 1944) e il fisarmonicista piemontese (di Alessandria, ottantotto anni compiuti mercoledì scorso, 23 gennaio) è un sodalizio artistico ultraventennale, capace di produrre sintesi sempre felicissime tra jazz e tradizione folklorica. L’affiatamento tra i due emerge particolarmente proprio nelle esibizioni dal vivo, dove il potere comunicativo della loro musica, fluida, geniale, a momenti profondamente sentimentale, in altri gioiosamente ironica, suscita nel pubblico un forte impatto emotivo. “Coscia e Trovesi sanno contaminare senza che, salva restando la possibilità di riconoscere la citazione, ne venga a soffrire l’unità del pezzo”, ha scritto Umberto Eco, grande amico del fisarmonicista: “l’esecuzione può essere apprezzata ad un livello ‘alto’, cogliendo i rinvii intertestuali, e a livello ‘basso’, come musica tout court, senza essere disturbati dal rimando erudito e malizioso (…) Ecco dunque un modo di rendere popolare la musica colta e colta la musica popolare”.
Dopo l’esordio discografico per l’Egea con “Radici” (1995) e i grandi successi sotto l’etichetta ECM di “In cerca di cibo” (pubblicato nel 2000), “Round about Weill” (2005) e “Frère Jacques – Round about Offenbach” (2011), Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia proporranno “La misteriosa musica della Regina Loana”, un nuovo progetto dedicato agli evergreen del secolo scorso, che diventerà prossimamente una nuova avventura discografica, ma senza dimenticare gli splendidi temi raccolti in questi ultimi decenni dal fortunato duo. Collegandosi a doppio filo a “La misteriosa fisarmonica della regina Loana”, spettacolo in solo di Coscia dedicato alla grande figura dell’amico fraterno Umberto Eco, e al romanzo di quest’ultimo “La misteriosa fiamma della Regina Loana”, questo lavoro del duo porta a sintesi il tutto in unico concetto, diventando dunque “La misteriosa musica della Regina Loana”, sottotitolo nascosto di un lavoro che vuole proporre l’eccellenza musicale di due fra i più straordinari artisti del nostro tempo, capaci di raccontare (anche a parole, con ironia e teatralità) storie padane e emozioni uniche.
Nato ad Alessandria nel 1931, Gianni Coscia ha all’attivo esperienze e collaborazioni variegate: ha suonato con grandi musicisti italiani e d’oltreoceano, eseguito con orchestre la musica di Kurt Weill e Astor Piazzolla, partecipato alle registrazioni di dischi di De André (“Anime Salve”) e di Giorgio Conte, accompagnato cantanti come Gioconda Cilio, Maria Pia De Vito, Lucia Minetti, Milva. Da sempre dedito al jazz, l’ex avvocato alessandrino ha improntato la sua ricerca al recupero e alla rivisitazione in chiave jazzistica della musica tradizionale, del suo retroterra culturale: un percorso intrapreso nel 1989 con un disco come “La briscola” e che di lì a poco avrebbe incrociato quello di Gianluigi Trovesi, come lui votato a un “jazz delle radici”, dando vita nel 1994 a un sodalizio artistico tra i più originali e duraturi.
Classe 1944, nativo di Nembro (in provincia di Bergamo), Trovesi ha raggiunto la sua maturità espressiva relativamente tardi, dando forma a un mondo musicale immediatamente riconoscibile e allo stesso tempo del tutto originale. La musica da ballo e da banda dell’infanzia, la scoperta del jazz in tutte le sue forme, la ricerca delle radici popolari della tradizione classica italiana si intrecciano nella sua musica in un dialogo fruttuoso, felicemente coniugate dal suo multiforme talento di strumentista improvvisatore e di originalissimo compositore. Dopo il diploma in clarinetto nel 1966, inizia la sua attività in complessi di musica accademica, da ballo e jazz. Dopo importanti esperienze con Franco Cerri e Giorgio Gaslini, vince il concorso nazionale per primo clarinetto e sax alto solista dell’Orchestra Nazionale della Rai di Milano. I primi dischi a suo nome “Baghet” e “Cinque piccole storie” incisi alla fine degli anni Settanta lo fanno conoscere sulla scena jazzistica italiana e internazionale. Con il suo Trio, dal 1978, poi con l’Ottetto, dal 1991, si afferma sviluppando un linguaggio che associa al jazz memorie e codici di musiche diverse, popolari e colte. Molte orchestre nazionali e internazionali lo invitano a eseguire sue composizioni; tante e di prestigio anche le sue collaborazioni con musicisti italiani – in particolare Paolo Fresu e Enrico Rava – e stranieri come Kenny Wheeler, Misha Mengelber, Anthony Braxton, Keith Tippett, Cecil Taylor, Misha Mengelberg, Michel Portal e Louis Sclavis, tra gli altri. Insignito per meriti artistici dei titoli di Ufficiale della Repubblica Italiana (Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi), Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres (République Française) e Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana (Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano), nel sua palmares conta, tra gli altri riconoscimenti, quattro allori di miglior jazzista italiano nel referendum annuale della rivista Musica Jazz (1988, 1992, 1998 e 2000).
La seconda edizione di JazzAlguer è organizzata dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu e il contributo del Comune di Alghero, della Fondazione di Sardegna, della Camera di Commercio di Sassari, delle Tenute Sella&Mosca, del Banco di Sardegna, di Unipol Gruppo, della Fondazione Alghero (Musei / Eventi / Turismo), e con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna.