Phytolacca, WWF: “Il progetto del Comune di Alghero è bellissimo”
Di recente il settore Verde Pubblico del Comune di Alghero ha messo a dimora oltre 80 giovani piante di Phytolacca dioica dal colle del Trò ai bastioni Cristoforo Colombo, passando per il lungomare Dante. Le parole di Carmelo Spada, delegato del Wwf Italia per la Sardegna
Di recente il settore Verde Pubblico del Comune di Alghero ha messo a dimora oltre 80 giovani piante di Phytolacca dioica dal colle del Trò ai bastioni Cristoforo Colombo, passando per il lungomare Dante. L’obiettivo è quello di ricostituite l’intera alberata intervenendo nelle fallanze createsi nel corso del tempo. “E’ un progetto bellissimo – ha dichiarato Carmelo Spada delegato del Wwf Italia per la Sardegna – che ricostituisce una delle alberate più belle e storiche di Alghero definita da Sirio Vanelli, in un importante libro che censì il Verde Publico in Sardegna, come << peculiare>> della città catalana.”
La Phytolacca dioica, è un albero caducifoglio alto sino a più di 15 metri, dal caratteristico portamento irregolare con un’ampia ceppaia, mentre la chioma presenta foglie alterne, lunghe fino a 10 cm. La pianta assume un rilievo fisionomico particolare con la sua chioma espansa dalle grandi foglie verdi; il frutto è costituito da un bacca verde con numerosi semi. Originaria dell’America Meridionale, sarebbe stata introdotta in Sardegna da quattro ufficiali sardi, che avrebbero ricevuto in dono quattro alberelli in occasione del ritorno in patria dalla spedizione in Crimea: così attesta una lapide murata in via Garibaldi a Cagliari.
Nella città di Alghero questa pianta, a pieno titolo, costituisce un elemento del paesaggio, quest’ultimo comprende, nella sua accezione più generale, forme, colori e monumenti che costituiscono un insieme che caratterizza un luogo.
“Gli esemplari più maestosi della Phytolacca dioica si trovano tra la torre di Sulis e quella di San Giacomo. In questo contesto paesaggistico – se si alza lo sguardo verso l’orizzonte -, tra una pianta e l’altra, ci si rivela la rada di Alghero chiusa in lontananza dal promontorio calcareo di Capo Caccia che si erge sul mare per quasi 180 metri.
Il paesaggio diventa uno spettacolo costituito da storia, natura e dalle chiome maestose delle fitolacche, sotto la cui ombra si può trovare refrigerio nella canicola estiva del Mediterraneo. L’itinerario degli alberi monumentali di Phytolacca dioica è inserito nell’edizione 2019 di Monumenti Aperti”, ha concluso il rappresentante sardo dell’associazione ambientalista.