Previsioni nere per la stagione turistica in Sardegna
Secondo un’indagine dell'Osservatorio di FederAlberghi, la riduzione delle presenze estive sarà drastica
Previsioni nere per la stagione turistica in Sardegna. Secondo un’indagine dell’Osservatorio di FederAlberghi, realizzata attraverso questionari on-line, condotta dal responsabile scientifico Giacomo Del Chiappa, professore di marketing del dipartimento di Scienze Economiche e aziendali dell’Università degli studi di Sassari, la riduzione delle presenze estive sarà drastica. Secondo il 24,2 percento del totale del campione intervistato, tra operatori del settore alberghiero ed extra-alberghiero, il numero dei turisti nel 2019 è il calo di oltre il 10percento rispetto allo scorso anno. La diminuzione si attesterà invece tra il 5 ed il 10% per un operatore su cinque (19,9percento). Prevede un incremento di presenze solo l’8% degli intervistati. A giugno, si può già fare un primo bilancio delle prenotazioni. Il sentiment è negativo per il 56percento degli addetti ai lavori: registra una diminuzione il 57,5% degli operatori del settore alberghiero, dato che si attesta al 55,1% per i colleghi dell’extra-alberghiero. Prenotazioni in linea con lo scorso anno per appena il 23,3% delle strutture ricettive.
Nonostante non ci siano grandi aspettative tra i professionisti del settore turistico, l’indagine dimostra che rimarrà stabile il numero dei dipendenti: l’83,5percento degli intervistati conferma l’organico del 2018. La ricerca dell’Osservatorio di Federalberghi Sardegna ha indagato anche su quali siano, secondo gli operatori turistici, le cause delle difficoltà annunciate per la stagione 2019. Attribuendo ai fattori un peso che va da “1” (per niente) a “5” (moltissimo), l’influenza maggiore è da attribuire alle difficoltà dell’accessibilità via mare (punteggio 4,12) ed a quella dei collegamenti aerei (3,94). Elevate criticità vengono registrate anche nel rapporto tra pubblico e privato e nelle politiche di governance turistica.
Una delle più rilevanti criticità, comunque, resta il dilagare del fenomeno dell’abusivismo nel settore della ricezione turistica. Secondo un’indagine realizzata dall’ufficio studi di Federalberghi Sardegna, ad aprile si contavano già 31.676 posti in vendita su Airbnb. A dicembre 2018 erano 30.094, mentre erano solo 25.110 nello stesso mese del 2017 e 12.896 nel 2016. Un incremento vertiginoso (nel quale Olbia la fa da padrona con 2.379 annunci, seguita da Alghero con 1998 e Cagliari con 1770), che non riguarda alloggi condivisi. “L’attività, che ormai rappresenta un vero e proprio business, è diventata una piaga per il sistema economico – spiega il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca – riscontriamo un evidente squilibrio in termini di ricadute derivate dalla situazione di irregolarità legata al sommerso. Ribadiamo da anni che servono nuove regole per proteggere il consumatore, la collettività, i lavoratori, e il mercato. Ma a poco servono le buone regole se non ci sono buoni controlli, e purtroppo esistono anche le regole obsolete che non servono più: se non servono vanno eliminate”.