“Cartelle pazze, una barzelletta che non fa ridere”
L'opinione di Virginio Zaru
Errare è umano, perseverare è diabolico….. che “forse”, è anche peggio. In sintesi è il commento di moltissimi cittadini algheresi, che in questi giorni, si vedono recapitare la seconda ondata di ingiunzioni di pagamento da parte della “Step srl”. Dopo la prima serie di migliaia di cartelle inviate alla fine del 2018, opportunamente annullate nei primi mesi del 2019 (possiamo chiedere il perché ? anzi forse è meglio di no! La risposta, per qualcuno, potrebbe essere scomoda), con sprezzo del pericolo e del ridicolo, ecco la seconda ondata. Si è parlato e si parla di cartelle pazze? Non sono d’accordo. Si potrebbe parlare di faciloneria, approssimazione, superficialità, con sconfinamenti in atteggiamenti vessatori, finanche di molestia, se non peggio (questo è sicuramente competenza dell’autorità giudiziaria).
Nella mia personale esperienza, una delle tante, non certo la peggiore, ma significativa, per capire in quale vortice viene catapultato un cittadino, quando entra nel mirino di queste società private, legittimate, al recupero di somme dai contribuenti a mio avviso in modo arbitrario, ed utilizzando metodi di calcolo a dir poco discutibili. Nel dicembre 2018 viene richiesto al mio genitore in vita, con accertamento, per un terreno pervenuto per donazione, il pagamento dell’Imu relativo al 2013 considerando il fondo (classificato dall’Agenzia del Territorio “agricolo”), terreno edificabile poiché inserito nel P.R.G. ed attribuendogli un valore catastale pari a circa 106.000 euro con un aliquota pari al 9,8 x mille. Ma edificabile non è (stabilito dal tecnico da noi incaricato), poiché per essere considerato tale deve essere presente una lottizzazione. Per tale motivo, si contesta la cartella mediante raccomandata invitando la “Step srl” alla revisione. Dopo qualche mese arriva la revisione in cui si accerta l’inesattezza della “loro” richiesta, ed il valore “magicamente” scende a meno di 7.000 euro. Della serie : « Ci eravamo sbagliati ». Intanto se non le contesti e paghi (per evitare fastidi e perdite di tempo), il sistema va avanti. Nel dicembre 2014 avviene il decesso di uno dei genitori e per cui i tre figli diventano possessori di una porzione del terreno oltre che co-possessori di tre immobili.
Qualche giorno fa arriva a tutti, il genitore in vita ed ai tre figli un accertamento su quel terreno e su due appartamenti di proprietà, e fin qui nulla da ridire, la cosa grave è che al genitore in vita viene richiesto il pagamento basandosi sulla rettifica da loro fatta (circa 7.000 euro), agli altri tre co-eredi calcolando il valore del terreno a prima della rettifica (106.000 euro), calcoli diversi sullo stesso bene (perché ? dubito che possano fornire una spiegazione plausibile a tal proposito). Ma non è finita qui. Per altri due immobili, pervenuti per successione legittima, viene richiesto il pagamento per 21 giorni, considerando che il genitore è passato a miglior vita l’11/12/2014. Non verificando che lo stesso, aveva pagato l’IMU per l’intero anno, la seconda rata in data 10/12/2014 (come da ricevute), poco prima di morire. A ciò si aggiunga che la “Step srl”, pretende il pagamento di un immobile sito in un indirizzo, dove non si è mai posseduto immobili.
Questa non è discriminazione, ma possiamo presumere pressapochismo, superficialità, o peggio? Una corsa al recupero di denaro per far quadrare i conti (i più maligni potrebbero pensare che magari è dettata dall’esigenza di incassare della somme inserite a bilancio come crediti esigibili. Ma esigibili non sono. Almeno una cospicua parte). A prescindere dalla liceità o meno della richiesta (evitando o rimandando così l’intervento della Corte dei Conti).
E che dire degli atteggiamenti della stessa “Step srl”, che dall’alto della sua posizione dominante, invia cartelle in maniera massiva. Forse confidando che i cittadini, fiaccati da questo continuo stillicidio con continue richieste di danaro, che provengono da ogni dove pur di non doversi impelagare con ulteriori problemi, preferisce pagare senza discutere ? Per dieci che protestano, statisticamente almeno 90 se non più, pagano. I cittadini, chi più chi meno, pagano sempre. E la “Step srl”, per i suoi errori non paga? Non dovrebbe pagare?
Ciò che mi sembra paradossale è che, anziché cercare la condivisione e la collaborazione dei cittadini (con colloqui e confronti), prevale un cinico atteggiamento punitivo, in maniera preventiva. Ma quello che è singolare è l’intervento di un “autorevole politico”, che qualche giorno fa ha tuonato contro la “Step srl”, forse dimenticando (o meglio, sperava lo dimenticassero i cittadini), che al pari dell’ex sindaco, è uno dei maggiori artefici di questa situazione. Ma non finisce qui, costui, degno del premio “Brachetti”, attribuibile in questo caso, al miglior trasformista politico (Pierferdinando Casini gli fa un baffo), che ha l’ardire di passare da destra a sinistra e ritorno con noncuranza (ha cambiato più partiti e movimenti che automobili), non ha ancora spiegato ai cittadini perché si è sentita l’esigenza di affiancare la SE.CA.L. con questa società che fino ad ora non ha certamente dimostrato ne professionalità, ne competenza (finora, l’unica cosa certa, è la percentuale di aggio sul recupero dei crediti, pare si aggiri intorno al 16%, mi corregga se sbaglio), non bastava potenziare la SE.CA.L. ? e se si, perché non è stato fatto ?
Questa vicenda sta diventando una barzelletta, che, al contrario delle migliori tradizioni, non fa ridere. Sig. “autorevole politico” … una domanda … considerata la figura non proprio edificante e confidando gli sia rimasta ancora un po’ di dignità, perché non chiude definitivamente con la politica e si dedica ad un lavoro ? Probabilmente le renderà meno, ma sicuramente potrà camminare a testa alta senza evitare gli sguardi non proprio di stima dei cittadini e senza far finta di essere impegnato in una conversazione telefonica. Confidiamo in un intervento di questa amministrazione, affinché ponga fine a questa metodica snervante e opprimente e si cambi, una volta per tutte, il rapporto amministrazione – cittadino. Questo per il bene di tutti.