Roberto Ciufoli e Benedicta Boccoli protagonisti al Teatro Civico
Venerdì 28 e sabato 29 febbraio va in scena “Il Test” di Jordi Vallejo
Un affascinante e pericoloso “gioco della verità” con “Il Test”, ironica e graffiante commedia nera firmata dallo sceneggiatore e drammaturgo Jordi Vallejo, in cartellone in prima regionale giovedì 27 febbraio alle 21 al CineTeatro “Olbia” di Olbia, poi venerdì 28 e sabato 29 febbraio alle 21 per un doppio appuntamento al Teatro Civico di Alghero (turni A e B) sotto le insegne della Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Sotto i riflettori un istrionico Roberto Ciufoli (sua anche la regia) insieme con Benedicta Boccoli, Simone Colombari e Sarah Biacchi per un viaggio nei labirinti della mente (e del cuore) di quattro personaggi inaspettatamente messi alla prova da un arduo dilemma che fa affiorare desideri inconfessati e pensieri nascosti, tensioni sotterranee, antiche incomprensioni e nodi irrisolti: un apparentemente innocuo test di personalità scatena reazioni imprevedibili e dà il via a inattese rivelazioni sul carattere e sulle aspirazioni dei protagonisti, fino a rischiare di sconvolgere e cambiare per sempre le loro esistenze, inducendoli a prendere delle decisioni drastiche e fare delle scelte irreparabili.
La pièce – vincitrice del Premio Fray Luís de León 2014 – segna il folgorante esordio tratrale di Jordi Vallejo, affermato autore televisivo (da “El Cor de la Ciutat” al film tv “Pau Casals”, alla fiction “Zero” scritta con Oriol Paulo e la serie “Nit i Dia” con Clara Segura): una trama realistica per un’opera decisamente contemporanea, in cui un semplice quesito conduce i personaggi sull’orlo di una catastrofe. Dopo i successi di Barcellona e Madrid, “Il Test” sbarca in Italia nella traduzione di Piero Pasqua: un’efficace e coinvolgente “black comedy” affidata alla vis comica dei quattro interpreti, con i costumi di Sandra Cardini e le scene di Andrea Ceriani, ambienti sonori di Claudio Coccoluto e disegno luci di Francesco Bàrbera (produzione Pipa e Sycamore T Company).
«Cosa preferisci: centomila euro subito o un milione fra dieci anni?» è l’interrogativo cruciale che mette in crisi una coppia alle prese con la quotidiana routine complicata dalle difficoltà economiche, durante una tranquilla cena tra amici che si trasforma invece in un incubo, tra divergenze di opinione e esplosione di conflitti, mettendo a rischio i fragili equilibri di una relazione fino a quel momento armoniosa e presumibilmente felice. Una variante sul tema dell’urgenza e dell’attesa, della ricerca di un beneficio immediato o di un investimento a lungo termine, denota due atteggiamenti opposti e in certo qual modo complementari: alcuni sono portati ad afferrare avidamente ogni opportunità altri invece preferiscono centellinare le gioie e i piaceri, gli uni vivono immersi nel presente, gli altri già proiettati nel futuro.
La sfida lanciata all’inizio della serata dall’amico Toni, intesa come un semplice passatempo per ingannare l’attesa della sua giovane fidanzata, Berta, una psicologa di successo, rappresenta per Hèctor e Paula la cartina al tornasole per comprendere le reali intenzioni e le inclinazioni della persona amata e scoprire magari delle differenze significative, perfino delle presunte metamorfosi rispetto all’immagine ideale che s’erano creati l’uno dell’altra.
«I test appassionano, la ricerca della giusta risposta per mostrare di essere intelligenti, acuti, pronti, à la page, ha mantenuto un fascino intramontabile» – sottolinea Roberto Ciufoli nelle note di regia -. «Cosa può mai nascondersi dietro l’innocuo “è meglio un uovo oggi o la gallina domani”? Rispondere “dipende dallo stato di salute della gallina” denota sagacia, cinismo o analisi pragmatica?».
In realtà formulare un quesito interessante e vagamente urticante può essere divertente, ma una risposta “troppo” sincera potrebbe avere degli effetti collaterali, ferire sensibilità e scardinare certezze: “Il Test” dimostra che la realtà non è quasi mai come sembra, ognuno porta dentro di sé dietro la maschera dell’allegria mondana e della più elegante nonchalance i segni di antiche ferite, fragilità e paure. Una provocazione scherzosa pone i protagonisti di fronte a un’alternativa senza ripensamenti tra il presente e un domani (che potrebbe non arrivare): accontentarsi di poco ma subito o ambire a qualcosa di più cospicuo, pazientando per dieci anni, qual è l’opzione migliore?
«Qualunque sia lo scopo di un test, il risultato finale sarà sempre una scoperta o la conferma di un comportamento che addirittura può sconvolgere chi viene “testato”» ricorda Ciufoli: «I protagonisti della nostra storia vengono letteralmente travolti dagli esiti di quello che all’apparenza è solo un inoffensivo test comportamentale: preferisci la voracità del morso qui e ora o la pazienza dell’attesa di un futuro piatto più sostanzioso?».
Una semplice domanda su un tema complesso come la gestione e in generale il rapporto con il denaro – che certo non garantisce la felicità ma rende più facile affrontare e sopportare piccoli e grandi inconvenienti dell’esistenza – suscita un dibattito sempre più acceso, in uno scambio di battute sempre più incalzante e spietato, una guerra fatta di parole ma senza esclusione di colpi. Quel simpatico passatempo innesca una reazione a catena, in un grottesco crescendo dove ciascuno cerca di far valere le proprie ragioni e l’ironia pungente si muta in feroce sarcasmo, fin quasi a sfiorare il dramma.
Testimoni di una vicenda tragicomica, tra coups de théâtre e un finale tutto da scoprire, anche gli spettatori sono invitati a partecipare al gioco della distribuzione delle parti: «Coerenti e fedeli alla forza stimolante di un test, proponiamo una scelta anche al pubblico prima dell’inizio dello spettacolo: chi volete che interpreti chi?» – spiega il regista: «Due attori e due personaggi maschili molto diversi tra loro, a voi la scelta. Sarà stata quella giusta?», E conclude: «“IL TEST” va in scena, potete accontentarvi del morso di una sera o tornare e testare la ricchezza del piatto».