“La sanità pubblica non può essere oggetto di pubblicità elettorale”

L'opinione di Raffaele Cadinu

Ci risiamo, adesso al coro politico pubblicitario si è aggiunto anche il Sindaco di Alghero, che con il Presidente del Consiglio Regionale si reca, negli ultimissimi tempi, spesso in visita congiunta presso l’agognato reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Civile. Il motivo di tale “presse” potrei addebitarlo all’Istanza di Accesso Civico che ho inoltrato ai Vertici Regionali, e quindi anche al nostro Presidente, nonché consegnato da me “brevi manu” pure al Sindaco, pensando ne facesse buon uso. Il buon uso, a mio parere, sarebbe stato quello di pubblicare un forte sollecito ai medesimi Vertici Regionali paricolore affinché rispondessero ai miei quesiti, e ciò nell’esclusivo interesse della salute dei cittadini, che è uno dei massimi compiti di un Sindaco. Naturalmente ciò non è avvenuto ne da parte del Presidente del Consiglio Regionale ne da parte del Sindaco e, a dire la verità, non ho nemmeno mai immaginato che lo facessero. Le mie domande erano, e sono, però semplicissime: ho chiesto i motivi, non altro, per i quali vi era un fortissimo ritardo nell’espletamento della pratica di accreditamento della Terapia Intensiva, per la quale, i “tecnici” della ATS dovevano rispondere semplicemente con alcuni SI e alcuni NO, cioè dovevano mettere delle crocette nelle caselle di sei schede, in totale circa una ventina di crocette!.

Ho spiegato per iscritto al Presidente del Consiglio cosa occorreva fare, passo per passo, al fine di sollecitare i Vertici Regionali responsabili di tali compiti ed espletare quanto doveva essere fatto già nell’anno 2018. Mi sarei aspettato la pubblicazione di tale sollecito, ma capisco che il Presidente del Consiglio Regionale avrebbe dovuto, oltre gli altri, rimbalzare figurativamente anche l’Assessore della Sanità, suo riferimento di partito e conseguentemente gli equilibri cencellieschi potevano saltare, pertanto si è preferito il metodo: meglio dire e non dire e fare l’ennesimo proclama, addirittura capovolgendo i fatti attribuendosi la gloria di aver risolto le problematiche, peraltro inesistenti, del Reparto di Terapia Intensiva, finanziata nel 2006 e pronta sin dall’anno 2018. A ciò si aggiunge il “disguido”, io direi farsa, dei ventilatori polmonari pellegrini da un ospedale all’altro, che non trova riscontro se non nei film comici, anche se in questo caso di comico purtroppo non c’è proprio niente. Certo che la richiesta del sottoscritto, inoltrata ai Vertici Regionali, ed inerente la pubblicazione del numero dei sanitari contagiati separato dal numero dei semplici cittadini contagiati, non ha fatto piacere al pari leghista Assessore Regionale della Sanità, peraltro nemmeno in indirizzo nella mia istanza benché avente responsabilità in vigilando, vista la verosimile inefficienza del Servizio, retto dal Direttore Generale Dott. TIDORE.

Presumibile inefficienza ribadisco nel predisporre le scorte di DPI così come previsto dai Piani Pandemici Nazionale e Regionale, nonché dagli obblighi di cui alle Circolari del Ministero della Salute n. 1997 del 22 gennaio 2020, la 2302 del 27 gennaio 2020, e la 5443 del 22 febbraio 2020, indirizzate, come evidente per tempo, a tutte le Direzioni Sanitarie Regionali, uniche competenti per Legge, purtroppo dico io, a svolgere appieno tali adempimenti. Adempimenti che forse, se attuati, avrebbero limitato i contagi e quindi i disagi alla popolazione sarda, alla quale non servono i proclami di partito, ma azioni pubbliche e trasparenti e non bumboglias di bassa lega. Anticipo al Presidente del Consiglio che, a mio modesto avviso, non si può avere un piede in due scarpe. La prima rappresentata dal fronte regionale di sotto, cosiddetto cagliaricentrico, del quale è parte integrante l’Assessorato Regionale della Sanità e l’ATS Sardegna, che avrebbe dovuto acquistare le scorte di DPI, che avrebbe dovuto istruire i sanitari per tempo sull’uso dei DPI mentre sembra avvenuto solo attorno al 10 aprile 2020, ed infine che avrebbe dovuto alleggerire i reparti CoVID-19, facendo contestualmente accreditare le strutture pubbliche in attesa di tali accreditamento da anni. Mentre la seconda scarpa è rappresentata dai cittadini, ai quali ogni giorno si dice che andrà tutto bene, ma che rimangono in attesa dei servizi e delle notizie ufficiali che devono essere pubblicate nel sito regionale, così come stabilito dai Piani Pandemici oltre che dai diritti costituzionali.

I motivi di questo ulteriore mio intervento è dovuto al fatto che la Responsabile della Prevenzione, Corruzione e Trasparenza, in indirizzo nell’Istanza di Accesso assieme al Presidente del Consiglio, non ha risposto ai quesiti posti, riportando invece nel proprio riscontro dati non coerenti con l’oggetto dell’Istanza stessa. Alla medesima ho inoltrato pertanto un sollecito formale, del quale è in indirizzo per conoscenza ancora una volta anche il Presidente del Consiglio. Pregherei quest’ultimo di contattare la Dott.ssa CAULI, responsabile del Servizio Anticorruzione anzidetto per chiedere le spiegazioni opportune, fermo restando che la mancata risposta, o qualunque comportamento omissivo è già oggetto di tutt’altra  procedura.

19 Aprile 2020