Il diritto all’istruzione che non c’è
Mentre le altre scuole superiori della città ogni mattina si riempiono di studenti, ce n’è una ad Alghero che è ancora vuota. E’ l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Santa Maria la Palma, è la scuola dei nostri figli, è la scuola alla quale si sono regolarmente iscritti e che dovrebbe prepararli al loro diploma. La difficile situazione dell’Istituto, è risaputo, è vecchia storia. Ma è una vecchia storia mai veramente affrontata e mai veramente risolta. Di un istituto che avrebbe dovuto essere considerato come strumento fondamentale per la formazione professionale dei nostri ragazzi al servizio delle più importanti vocazioni del nostro territorio, non sono rimaste che una piccola classe quinta e una ancor più piccola classe terza. In tutto circa 16 ragazzi che avevano scelto questa scuola e non un’altra, perché a questa scuola hanno voluto affidare il progetto di vita. La scuola è iniziata da oltre 3 settimane e i nostri figli non sono a scuola. Sono tutti a casa perché le loro classi di studio non sono ancora state autorizzate. Da giorni l’amministrazione scolastica e la politica si sono impegnate a trovare le soluzioni che servono ma ancora niente. Non è più possibile stare a guardare e ad aspettare all’infinito che le soluzioni arrivino. I ragazzi hanno diritto a risposte chiare e certe, subito. Se le classi non verranno immediatamente aperte i nostri figli non potranno completare il loro percorso di studio e la scuola è molto probabile che venga chiusa. Come genitori e come cittadini ci rivolgiamo alla città e a chi la amministra per chiedere la massima attenzione al futuro dei nostri ragazzi e dell’Istituto Agrario. Vorremo che finalmente venisse superata la visione piccola, mercantile, asfittica che della nostra scuola stanno ancora una volta dimostrando di avere coloro che, con tutti i mezzi a loro disposizione, mirano chiudere definitivamente la scuola, portando così a termine un’operazione iniziata ormai anni fa. Noi chiediamo che, gli attori che hanno la responsabilità amministrativa per far funzionare la scuola, e quelli che hanno la responsabilità politica per prendere decisioni in merito, si adoperino per riportare i nostri figli nelle aule facendo in modo che essi possano diplomarsi come agricoltori professionali di questo territorio, e che contemporaneamente venga avviato un progetto complessivo di sviluppo del territorio stesso che veda la scuola professionale per l’agricoltura protagonista per la formazione delle nuove generazioni di imprenditori agricoli. Questo è quello che ci aspettiamo. Come genitori intendiamo difendere il diritto allo studio dei nostri figli e il futuro dell’Istituto in ogni modo, se sarà necessario facendo sentire forte la nostra voce, la voce indignata di vede negato il diritto allo studio per i propri figli. La scuola e il futuro dei nostri figli sono beni troppo importanti per non essere tutelati.