“Ad Alghero le norme sul distanziamento sembrano una barzelletta”
I consiglieri di opposizione lanciano l'allarme: La più che comprensibile voglia di tornare a una vita normale ha fatto dimenticare a qualcuno la prudenza necessaria in questo momento. Il Sindaco intervenga"
“Le attività stanno facendo un enorme ed encomiabile sforzo per adeguarsi alle prescrizioni della fase 2, in modo da garantire a tutti una ripartenza in sicurezza. Contingentamento degli ingressi, santificazione ripetuta dei locali, utilizzo di disinfettanti, mascherine e guanti con parrucchieri ed estetisti che oramai sembrano chirurghi. È un sacrificio notevole, ma purtroppo necessario e gli operatori lo sanno e seguono le normative anche perché sanno bene che non ci si può permettere una risalita del contagio con un nuovo lockdown. Purtroppo, però, in qualche caso isolato si fa come se il Covid non fosse mai esistito e come se le norme sul distanziamento fossero una barzelletta. La più che comprensibile voglia di tornare a una vita normale ha fatto dimenticare a qualcuno la prudenza necessaria in questo momento. A lanciare l’allarme sono i consiglieri di opposizione, Pietro Sartore , Mario Bruno, Gabriella Esposito, Ornella Piras, Raimondo Cacciotto, Beniamino Pirisi , Valdo Di Nolfo, Graziano Porcu e Roberto Ferrara.
“Siamo convinti – scrivono i consiglieri – che l’economia dell’intrattenimento sia fondamentale nella nostra città, ma in questo momento bisogna seguire le prescrizioni sanitarie: sia i gestori che i clienti dei pubblici esercizi devono capire che questo è il momento di prestare ancora molta attenzione e le forze dell’ordine devono necessariamente intervenire se questo non avviene. Se la situazione dovesse definitivamente degenerare, peraltro, potrebbe comportare un intervento del prefetto, che nessuno si augura e che va assolutamente scongiurato, proprio per salvaguardare in primo luogo gli operatori. L’Amministrazione e il sindaco devono, dunque, almeno per una volta dare un segno di vita e chiedere ai vigili urbani un controllo persuasivo per permettere che, giustamente, si torni sì a divertirsi, ma in modo che siano ridotte eventuali possibilità di trasmissione del virus.Non è comprensibile, d’altronde, che fino a pochi giorni addietro si colpevolizzassero i runner e ora si faccia finta di non vedere situazioni di assembramento, oggettivamente, a rischio” – concludono.
Nella foto: immagine d’archivio