Un nuovo terreno di 80 ettari per l’Antica Compagnia Olearia Sarda
Il progetto prevede l’impianto di una coltivazione olivicola con metodo tradizionale, destinata ad una durata centenaria
L’Antica Compagnia Olearia Sarda, di Antonio Gavino Fois, opera nel settore della coltivazione, trasformazione e commercializzazione dell’olio Extravergine di oliva da oltre 40 anni, ereditando una tradizione familiare che è iniziata alla fine del 1800. L’azienda ha una ventina di dipendenti, fra fissi e stagionali. Allo stato attuale l’Antica Compagnia Olearia Sarda gestisce, fra proprietà e affitto, oltre 186 ettari di oliveti, con oltre 27 mila (27.049) piante di ulivo, prevalentemente secolari. Tutti i terreni si trovano nel comune di Alghero. Numeri che la posizionano nel settore, come base produttiva, fra le più grandi aziende della Sardegna. La scelta aziendale è quella di produrre olio solo ed esclusivamente con olive di Alghero, commercializzato con vendita diretta in frantoio o spedizioni. Oltre al mercato locale, l’azienda si rivolge per oltre il 25% al mercato italiano ed estero.
Nell’ottobre del 2018 l’azienda ha acquistato 80 ettari di terreno in località Limbicravinu, in comune di Alghero, al confine con il comune di Olmedo. Il nuovo terreno aziendale si raggiunge da Alghero, in prosecuzione di via Vittorio Emanuele II, percorrendo la SS 127 Bis e proseguendo poi in direzione di Olmedo lungo la SP 19, con accesso diretto dalla SP19. La nuova proprietà di Limbicravinu in passato aveva un utilizzo agropastorale: negli anni ‘70 ha subito importanti azioni di miglioramento agrario, con lavori di spietramento e di infrastrutturazione con la distribuzione della rete irrigua. L’azienda, infatti, è servita dal Consorzio di bonifica della Nurra, di fondamentale importanza per il perseguimento degli obbiettivi in essere.
Il progetto avviato dall’Antica Compagnia Olearia Sarda ha come obbiettivo l’impianto di un nuovo oliveto, realizzato secondo le più moderne tecniche di gestione agronomica a basso impatto ambientale. Il progetto prevede l’impianto di una coltivazione olivicola con metodo tradizionale, destinata ad una durata centenaria.
“Nello spirito che da generazioni la famiglia Fois porta avanti, la realizzazione di un oliveto in corpo unico così esteso contribuisce al rafforzamento della tradizione storica di Alghero, capoluogo regionale dell’olivicoltura – si legge in una nota – Sono state individuate le parti di terreno utilizzabili per le finalità del nuovo impianto dell’oliveto, che si estenderà su circa 60 ettari, salvaguardando la parte boschiva e gli elementi presenti di pregio, come le querce da sughero e i due laghetti che raccolgono le acque di pioggia interne. Si provvederà a realizzare una nuova viabilità interna, partendo dal nuovo cancello di ingresso. Le strade interne avranno uno sviluppo di circa 2.130 metri. Sarà ripristinato il muro a secco di confine con la SP 19, lungo oltre 1.000 metri, ora per lunghi tratti crollato, precario e non più funzionale. Sarà ricostruito riutilizzando il materiale presente, integrandolo ove necessario. Il muro sarà sormontato da una rete metallica a maglia fitta, per proteggere l’oliveto dai potenziali danni della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali. I lavori del muretto a secco di confine sono iniziati dopo la fine del lockdown. Il ripristino del muro di tipo a secco, benché particolarmente costoso, contribuirà alla valorizzazione paesaggistica dell’area. L’azienda ha così deciso perché i muri a secco sono fondamentali come rifugio di molte specie di uccelli, piccoli mammiferi, anfibi, rettili e insetti esclusivi del territorio”.
“Nello spirito di una gestione nella tradizione con la giusta innovazione, l’Antica Compagnia Olearia Sarda impianterà la cultivar per eccellenza della regione Sardegna: la Bosana. I riscontri commerciali sostenuti dalle innumerevoli premiazioni nei vari concorsi regionali, nazionali ed esteri la indicano come la cultivar più adatta per la produzione di alta qualità – precisa in una nota l’azienda – Al fine di garantire la qualità genetica dell’ecotipo algherese, l’azienda ha previsto il prelievo del materiale vegetale da utilizzare nella propagazione dagli oliveti di sua proprietà ubicati ad Alghero. Per questo l’accordo con il vivaista prevede la selezione direttamente sul posto del materiale vegetale”.
L’impianto sarà di tipo intensivo con una densità media di 278 piante ettaro. Considerata la superficie di impianto di circa 60 ettari saranno messe a dimora 16.680 piante di olivo. Il nuovo oliveto sarà dotato di impianto di irrigazione di tipo sotterraneo ad ultra risparmio idrico con tecnologia Netafim, azienda leader mondiale del settore. L’impianto prescelto consentirà un risparmio idrico superiore a quello garantito dai più moderni impianti di tipo a goccia tradizionale (fuori suolo). Sarà il cuore tecnologico di quella che diventerà una Digital Farming, un’azienda agricola digitale. L’impianto di irrigazione consentirà la puntuale e precisa distribuzione dei concimi, diventando di fatto un impianto di fertirrigazione di ultimissima generazione, appunto definiti di precisione. Tutta la gestione sarà affidata ad una centralina, che grazie a molteplici sensori installati al livello del terreno e direttamente in campo, sarà in grado di analizzare i dati agro-meteo-climatici per valutare i momenti migliori per effettuare l’irrigazione, nell’ottica di massimizzare l’utilizzo della risorsa idrica. Maggiori sono le informazioni che un agricoltore ha su suolo, clima, condizioni della coltura, con maggiore facilità e accuratezza riuscirà a ottimizzarne il rendimento.
L’automatizzazione dell’impianto di irrigazione aiuta gli agricoltori a prendere decisioni migliori, ottimizzando i costi ma soprattutto risparmiando all’ambiente l’utilizzo di acqua non necessaria e tutelando il suolo da concimazioni non appropriate. La tutela del suolo e la buona gestione delle risorse idriche sono fondamentali per mantenere integro l’ambiente, e poter produrre sì, ma conservando intatto il patrimonio ambientale per le generazioni future.
“L’Antica Compagnia Olearia Sarda intende questo nuovo investimento come un valore per l’olivicoltura di Alghero, un contributo all’espansione della agricoltura moderna del territorio, con la speranza che un giorno possano essere recuperate aree importanti, da troppi anni abbandonate” si legge ancora nella nota.