“Altro che rilancio della sanità algherese, qualcuno a Cagliari ci sta preparando il pacco”
Intervento dei medici Pasqualina Bardino, Paola Correddu, e Laura Giorico.
“Ad analizzare tutti gli elementi in nostro possesso con perizia investigativa, documenti, dichiarazioni, prese di posizione, nella loro successione temporale, l’unica ipotesi plausibile sembra essere questa, che a Cagliari qualcuno ce la stia mettendo tutta per prepararci il pacco. Altro che rilancio della sanità algherese!”. Così la Dott.ssa Pasqualina Bardino, la Dott.ssa Paola Correddu, medici del Territorio, e la Dott.ssa Laura Giorico, Medico Ospedaliero. “E’ dal 2018 – spiegano – che il presidio unico Alghero-Ozieri attende di diventare DEA di I livello come previsto dal Documento di riforma della rete ospedaliera, approvato in Consiglio Regionale in data 25.10. 2017 e tutt’ora in vigore. Era già impiegabile che questo passaggio fosse legato imprescindibilmente all’accorpamento tra due ospedali così distanti con distribuzione delle specialità a più larga diffusione tra le due strutture. Ed ancor più era insopportabile che fosse l’unico presidio di I livello da sottoporre ad “attento monitoraggio in relazione alle esigenze epidemiologiche e demografiche con particolare riguardo alle patologie tempo dipendenti” a differenza, ad esempio di quello di S.Gavino Monreale , piccolo centro di 8000 anime, distante 40’ da Cagliari, premiato con un ospedale nuovo di zecca da oltre 200 posti letto, negato ad Alghero, che ha ottenuto il I livello senza accorpamenti e/o monitoraggi”.
“Nonostante la città di Alghero avesse accettato di contare meno di un piccolo paese e si fosse impegnata ad accorpare le specialità di ortopedia e traumatologia presso l’Ospedale Civile e ad attrezzare, sin dal 2017 il reparto di terapia intensiva, nonostante proclami, promesse, visite in pompa magna di onorevoli ed assessori, il DEA di I livello è rimasto, ad oggi, un impegno disatteso, di cui si parla con un fil di voce quasi a far sospettare che non ci sia alcuna volontà politica di attivarlo, almeno per quanto riguarda la nostra città. Succede infatti che, – proseguono i tre medici – ad ottobre dello scorso anno Ozieri manifesti la sua contrarietà al presidio unico per l’impraticabilità dal punto di vista organizzativo, visti i km di distanza fra i due centri e di ciò prenda atto il Presidente della Commissione Sanità della Regione, On. Gallus. Succede ancora che Ozieri, riesca dotarsi a tempo di record, durante l’emergenza covid, di un reparto di terapia intensiva, non previsto dalla riforma, grazie a donazioni e a raccolte fondi e ad una incisiva azione politica dei rappresentanti politici del territorio”.
“Se a questo aggiungiamo la recente proposta, fatta in Commissione Sanità, con un emendamento poi ritirato ma che potrebbe essere ripresentato direttamente nella discussione in aula, di scorporare l’Ospedale Marino dall’ATS per accorparlo all’AOU, comportando di fatto la sottrazione dei reparti di ortopedia e traumatologia al Civile (non è infatti pensabile che in città ci sia un servizio ortopedico universitario ed uno ospedaliero come ritroviamo a Sassari,), si può facilmente comprendere come l’Ospedale Segni di Ozieri abbia rispetto al Civile di Alghero tutte le carte in regola per diventare, da solo, DEA di I livello. Ecco il pacco che ci stanno preparando – concludono i tre medici-. Alghero rimarrà al palo con una sanità ospedaliera declassata, con tutto ciò che ne consegue in termini di salute pubblica ed economici. Si tratta di scelte politiche, del peso che ha il nostro territorio e chi lo rappresenta. Non si tratta di una questioni tecniche. Dunque, o noi non contiamo niente o, come Gesù, siamo stati venduti per 30 denari”.