Torna ad Alghero “Jazz in Sardegna”
Ritorna la rassegna che all’epoca d’oro della Riviera del corallo fece sbarcare in città artisti come “James Brown, Randy Weston, Pat Metheny, Eddie Palmieri, New York Voices”.
James Brown, Randy Weston, Pat Metheny, Eddie Palmieri, New York Voices. “Jazz in Sardegna” torna ad Alghero per i suoi quarant’anni e il pensiero della Riviera del corallo corre a tre o quattro lustri fa, quando questi nomi straordinari furono protagonisti di un’epoca d’oro, un’era in cui la Riviera del corallo era teatro di eventi internazionali in grado di attirare appassionati da tutto il mondo e di offrire alla città un cartellone concertistico degno delle principali piazze d’Europa e del pianeta.
A distanza di tanti anni quell’epoca si ripropone nella città catalana, la cui dimensione internazionale è anche un fatto di lingua, di cultura e di predisposizione all’accoglienza, al confronto e alla contaminazione, proprio come la musica di “Jazz in Sardegna”, che festeggia un traguardo così importante con questo gradito ritorno a Nord Ovest. Il Comune di Alghero e la Fondazione Alghero stendono i tappeti rossi ai nuovi grandi interpreti del jazz internazionale e gettano la maschera, svelando un ambiziosissimo progetto: riportare Alghero agli antichi fasti, rifare della Riviera del corallo l’epicentro dell’industria turistico-culturale isolana.
Dal 25 al 28 agosto il piazzale all’aperto del Quarter, in largo San Francesco, proverà a rinverdire i fasti di quando Alghero si fregiava del titolo di capitale culturale e artistica della Sardegna, soprattutto in estate ma non solo. Il sogno, neanche troppo nascosto, è di rivivere una nuova età dell’oro, anche in chiave turistica, economica e occupazionale, grazie al ritorno di occasioni del genere. In attesa di scoprire “Què viva big band”, un progetto speciale cucito su misura per Alghero dai promotori del festival che fa tappa in alcune delle principali destinazioni del turismo culturale e musicale isolano.
«Riannodiamo il filo di un discorso che si era interrotto diversi anni fa», auspica Andrea Delogu, presidente della Fondazione Alghero. «La città si riappropria di un primato scritto negli annali dell’attività culturale, artistica e turistica in Sardegna», prosegue. «Alghero deve puntare su una programmazione di qualità, che restituisca alla comunità il senso del privilegio di vivere in un luogo bellissimo e amato in tutto il mondo – conclude – che proprio per questo diventa lo scenario più adatto per eventi di portata internazionale». Per il vicepresidente della Fondazione, Pierpaolo Carta «è un investimento anche in chiave turistica, perché contare su appuntamenti di grande richiamo è sicuramente un incentivo alle politiche di incoming che stiamo portando avanti».
Cultura e Turismo: a indicare la direzione è anzitutto il Comune di Alghero. «Puntare sull’arte e sulla bellezza è un atto dovuto verso la nostra comunità, il cui fermento culturale è testimoniato dal continuo fiorire di iniziative a livello locale e dalla grande partecipazione agli eventi proposti», sottolinea Marco Di Gangi, assessore della Cultura e del Turismo. «Ma cultura e arte, così come sport, enogastronomia, storia e scienza, tanto per fare degli esempi – aggiunge Di Gangi – sono anche lo strumento necessario per rendere stabile un percorso finalizzato a fare di Alghero una destinazione turistica non stagionale».