Falstaff, 120 anni e non sentirli
Buona la prima del Falstaff di Verdi, e la regia di Marco Spada, che ieri al Teatro Comunale di Sassari, in piazzale Cappuccini, ha aperto il cartellone della lirica del De Carolis. Il numeroso pubblico sassarese ha dimostrato di apprezzare la produzione dell’Ente Concerti e ha riservato applausi per tutto il cast, il coro, il direttore d’orchestra, regista, scene, costumi e luci. L’opera del grande compositore di Busseto, del quale quest’anno ricorre il bicentenario della nascita, è andata in scena sul palco sassarese in occasione dei 120 anni dalla sua prima rappresentazione. Era il 9 febbraio 1893, e la direzione era stata affidata a Edoardo Mascheroni, quando il Falstaff veniva rappresentato a Milano, nell’ambito della stagione di Carnevale e Quaresima del Teatro alla Scala. Il Falstaff può essere considerato il testamento di Giuseppe Verdi che, ormai ottantenne e alla fine di una carriera gloriosa, decise di scrivere un’opera comica pescando ancora una volta da un soggetto shakespeariano, da “Le allegre comari di Windsor”. La rappresentazione sassarese, coproduzione tra l’Ente Concerti Marialisa de Carolis e il Teatro Pergolesi di Jesi (Teatro di Tradizione) che nel mese di novembre la riproporrà con lo stesso cast, è ambientata nell’anno della composizione e si svolge all’interno di un teatro. Sparisce la locanda di Falstaff ed ecco i camerini di un teatro nei quali Falstaff e Quickly si preparano al loro incontro-scontro che darà vita a tutta l’azione. Allo stesso modo la scena della seduzione di Alice da parte di Falstaff in casa Ford, è ambientata in una sartoria teatrale dove, attaccati ai manichini, ci sono i costumi di foggia ottocentesca che mostrano come nell’Ottocento si interpretasse il Rinascimento e, allo stesso tempo, richiamano anche i personaggi delle opere verdiane. Un omaggio al maestro di Roncole che ricorre nel Falstaff anche con una serie di citazioni alle precedenti opere.
In questa edizione il regista ha voluto dare maggiore risalto al personaggio di Quickly, sottraendola al cliché che è giustificato dalla narrazione di Shakespeare della comare cicciotta, grassa e anche molto vecchia. Qui è diventata un’amica, a pari grado delle altre comari. Ma un’amica un po’ speciale: è amica e attrice e fa da contraltare a Falstaff, attore anche lui. Sarà seduttiva, al pari delle altre, forse anche di più, ed eserciterà un certo fascino anche su Falstaff. Il pubblico sassarese ha apprezzato attribuendo un lungo applauso al regista, Marco Spada, alle scene, curate da Benito Leonori, ai costumi di Alessandro Ciammarughi e alle luci di Fabio Rossi. Successo personale per Ivan Inverardi che debuttava nel ruolo del protagonista, Falstaff. Consensi anche per gli altri cantanti: Francesco Verna nei panni di Ford, Fabrizio Paesano in quelli di Fenton, quindi Andrea Giovannini Dr. Cajus, Roberto Jachini Virgili Bardolfo, Carmine Monaco Pistola, Silvia Dalla Benetta Mrs. Alice Ford, Barbara Bargnesi Nannetta, Romina Boscolo Mrs. Quickly e Lara Rotili Mrs. Meg Page. Apprezzata anche la Corale “Luigi Canepa” di Sassari e applausi per il suo maestro Luca Sirigu. Apprezzata infine la prestazione dell’orchestra dell’Ente Concerti, diretta da un applauditissimo Matteo Beltrami per la prima volta a Sassari.