Cosa prevede il nuovo Dpcm: i sindaci potranno chiudere piazze alle 21

Il governo ha introdotto una serie di restrizioni per frenare la curva dei contagi. Inasprendo le misure anti-Covid in vigore si cerca di scongiurare un nuovo lockdown a livello nazionale che sarebbe troppo gravoso per l’economia del Paese. Chiusura di bar e locali alle 24, stop agli sport di contatto anche per le società dilettantistiche e spinta ulteriore allo smart working: queste le nuove regole indicate dal nuovo Dpcm.

Continuano ad aumentare i nuovi casi di coronavirus in Italia. Ragion per cui il governo ha introdotto una serie di restrizioni per frenare la curva dei contagi. Inasprendo le misure anti-Covid in vigore si cerca di scongiurare un nuovo lockdown a livello nazionale che sarebbe troppo gravoso per l’economia del Paese. Chiusura alle 24 per bar e locali, stretta sugli sport di contatto, smart working obbligatorio: queste le nuove regole indicate dal nuovo Dpcm approvato dall’esecutivo. “Alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi”, avevano avvertito dal comitato tecnico scientifico. Arriva anche una spinta per la didattica a distanza nelle scuole superiori.

Piazze e vie dei centri urbani. La stretta sulla movida è arrivata. Secondo il testo del nuovo Dpcm, i sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le 21 di piazze e strade dei centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento, “fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.

Bar e ristoranti. Dopo l’obbligo di mascherina anche all’aperto, la chiusura anticipata dei locali, le raccomandazioni sul numero di persone da incontrare nelle case private e i limiti per i partecipanti alle cerimonie, il governo inasprisce ulteriormente le norme anti-contagio per cercare di invertire la rotta della curva dei contagi. Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Si potrà stare per un massimo di sei persone per singolo tavolo e tutti i ristoratori dovranno affiggere quante persone sono ammesse nel locale. Nessun coprifuoco come quello imposto in Francia, quindi, per cui ai cittadini  vietato uscire di casa dopo una certa ora, ma un’anticipazione degli orari di chiusura per i locali della movida in modo da evitare gli assembramenti che favoriscono la diffusione dei contagi.

Sale giochi e bingo. Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8 alle ore 21 a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi: è quanto si legge nella bozza del Dpcm.

Sport. L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale. Calcetto, basket e gli altri sport da contatto sono ora vietati a livello amatoriale e con il nuovo decreto la misura riguarderà anche le associazioni e le società dilettantistiche, comprese dunque le scuole per bambini e ragazzi. Palestre e piscine restano aperte, ma, ha detto Conte “daremo una settimana di tempo alle palestre per allinearsi ai protocolli di sicurezza”, annunciando decisioni sulle chiusure per chi non rispetterà tali protocolli.

Smart working. Ci sarà un’ulteriore spinta allo smart working per arrivare al 75% nelle pubbliche amministrazioni, dove da subito è stato previsto che tutte le riunioni avverranno a distanza — con un provvedimento ad hoc a cui sta lavorando la ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone. Da subito però tutte le riunioni nella pubblica amministrazione saranno a distanza. La didattica a distanza sarà favorita anche nelle scuole superiore. Si potenzieranno anche gli ingressi scaglionati in modo da evitare gli assembramenti fuori dall’ingresso degli istituti. L’ultimo report settimanale del ministero della Salute, redatto insieme agli esperti dell’Istituto superiore di Sanità, aveva sottolineato la precarietà della situazione epidemiologica. Si era segnalato come il virus stesse circolando in tutto il territorio nazionale causando l’aumento generalizzato del carico sui servizi ospedalieri. Ormai in praticamente tutto il territorio nazionale l’indice Rt ha superato quota 1 e risulta sempre più difficile circoscrivere i nuovi focolai.

Tratto da www.fanpage.it ©

19 Ottobre 2020