Pesca e acquacoltura, nuovo comitato tecnico
Il disegno di legge approvato dalla Giunta prevede che i componenti del Comitato, nominati dal presidente della Regione su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, svolgano i loro compiti a titolo gratuito e senza rimborsi spese
Un nuovo Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca e l’acquacoltura. È quanto prevede un disegno di legge approvato dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta su proposta dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. “Andiamo avanti – commenta il presidente della Regione, Christian Solinas – seguendo il percorso di riorganizzazione che abbiamo intrapreso per rendere la macchina regionale più efficiente e rispondente alle richieste di imprese e famiglie. L’istituzione di questo nuovo organismo servirà a modernizzare tutte le attività, all’interno dell’Amministrazione, necessarie a supportare due settori vitali per la nostra economia”.
Il Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca fu istituito per la prima volta con la legge regionale del 5 luglio del 1963 e inizialmente il settore era di competenza dell’assessorato regionale dell’Industria. “La precedente normativa – spiega l’assessore Murgia – era ormai vetusta e non più adeguata alle odierne esigenze del settore della pesca e a quello in via di crescente sviluppo dell’acquacoltura. Questa base normativa si riferiva a un assetto organizzativo e a una ripartizione delle competenze ormai obsoleti e oggi necessita pertanto di un intervento organico di revisione e aggiornamento”. La legge regionale del 29 maggio 2007 attribuisce infatti all’assessorato regionale dell’Agricoltura le funzioni di pesca, acquacoltura e molluschicoltura, compresa la ricerca, la tutela, la valorizzazione, la qualità dei prodotti ittici e l’educazione alimentare e le competenze relative agli interventi di valorizzazione produttiva delle lagune, stagni e laghi salsi della Sardegna.
Oltre all’abrogazione della precedente legge regionale, il disegno di legge approvato dalla Giunta prevede che i componenti del Comitato, nominati dal presidente della Regione su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, svolgano i loro compiti a titolo gratuito e senza rimborsi spese, e restino in carica per cinque anni e comunque per un periodo non eccedente i centottanta giorni dal termine della legislatura regionale.
“Viene anche aggiornata la compagine del Comitato – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – garantendo un’adeguata rappresentanza di tutti gli enti e i soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione della pesca e dell’acquacoltura in Sardegna, per supportare dal punto di visto tecnico l’organo politico e presentare, anche di propria iniziativa, proposte finalizzate allo sviluppo sostenibile di questi settori, sia nelle acque interne sia in quelle marittime, oltre a suggerire provvedimenti per la tutela e il ripristino del nostro patrimonio ittico”.