Non svendiamo l’Italia: l’isola di Budelli diventi Bene Comune
Agli inizi di ottobre la spiaggia rosa e l’intera isola di Budelli, uno dei simboli del parco nazionale della Maddalena in Sardegna, sono stati venduti all’asta ad un banchiere neozelandese, Michael Harte, per 2 milioni 940 mila euro. Ora Alfonso Pecoraro Scanio, ambientalista, presidente della fondazione Univerde, docente alle università Bicocca e Tor Vergata ed ex ministro dell’Ambiente e tutela del territorio e del Mare chiede che il parco nazionale della Maddalena eserciti il diritto di prelazione e faccia di Budelli un Bene Comune. Pecoraro Scanio scrive a Giuseppe Bonanno, Direttore del Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena, al Ministro dell’ambiente Andrea Orlando, al Ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni, al Direttore Agenzia del Demanio Stefano Scalera e al Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci.
“Fin da ragazzo mi sono impegnato per difendere i luoghi naturali, – afferma l’ex ministro – il mare e le coste del nostro Belpaese. Ricordo ancora le prime battaglie, insieme ad altri ambientalisti, con cui riuscimmo a salvare la Costiera Amalfitana dalle trivellazioni petrolifere a mare e, anni dopo, a far inserire il Cilento e il Vesuvio nella rete dei parchi nazionali per limitare abusivismo e cementificazioni. Nel 2006, da Ministro, ho ottenuto di inserire la “tutela del mare” nella denominazione del Ministero dell’Ambiente ed esattamente sei anni fa, nell’ottobre 2007, sono riuscito a varare il decreto Rete Natura 2000 per proteggere migliaia di siti di interesse comunitario in tutta Italia. Per questo la notizia della vendita di un tesoro come Budelli mi sembra una resa dello Stato e so bene che se ci mobilitiamo possiamo non rassegnarci a questa (s)vendita.
Certo, i vincoli di tutela che negli anni siamo riusciti ad imporre riescono a salvaguardare questa bellezza naturale e perfino gli avvocati di Mr. Harte rassicurano sulla sensibilità ambientalista del loro cliente. Ma chi ci garantisce per il futuro? Questa isola è un bene unico ed è giusto che sia acquisita al patrimonio pubblico. Fino al 31 dicembre una norma impedisce agli enti pubblici di comprare immobili, persino nel caso in cui riescano a raccogliere donazioni private. Eppure – conclude Pecoraro Scanio – se al parco fosse consentito di promuovere una raccolta di fondi con la garanzia di acquisire davvero al patrimonio pubblico l’isola di Budelli, potremmo essere in molti a contribuire. Si tratta di un tesoro unico al mondo. Si tratta di non svendere l’Italia”.