Bilinguismo? Un ottimo stimolo intellettivo per i bambini
Regione, associazioni, enti locali e Università di Edimburgo insieme per favorire il pluringuismo nell’isola. E’ entrato nella fase operativa il progetto “Bilinguismu creschet”, iniziato lo scorso anno attraverso un patto di collaborazione internazionale che ora viene presentato e fatto conoscere nei territori. Dalle ricerche della professoressa Antonella Sorace, titolare della cattedra di Linguistica Acquisizionale del prestigioso ateneo scozzese (20esimo nelle classifiche mondiali) e direttore del centro di ricerca Bilingualism Matters, emerge che i bambini bilingui o trilingui dalla nascita posseggono tutta una serie di abilità cognitive sorprendenti rispetto agli altri. Sono più portati ai cambi disciplinari, imparano meglio e più in fretta le lingue straniere e, a quanto sembra, da grandi avranno meno problemi con le malattie neuro-degenerative.
I vantaggi del bilinguismo riguardano, ovviamente, anche le lingue minoritarie come il sardo. Secondo gli studi, parlare la lingua minoritaria in casa agevola l’apprendimento dell’inglese. In Sardegna, grazie a “Bilinguismu creschet”, filiale della prestigiosa istituzione di ricerca di Edimburgo, il bilinguismo vissuto come valore anche didattico ed economico è promosso nelle scuole materne, sfruttando il sardo e l’italiano. La Regione, con la collaborazione di alcune associazioni specializzate e dei Comuni, sta informando a tappeto la popolazione sui vantaggi cognitivi del bilinguismo precoce sfruttando la presenza in Sardegna della professoressa Sorace dal 22 al 25 ottobre prossimi.
Al via, negli istituti comprensivi di 40 comuni della Sardegna meridionale, in Provincia di Nuoro, in 35 comuni della provincia di Sassari e in 6 comuni della Provincia dell’Ogliastra, i progetti “Bilinguismu creschet”, finanziati interamente dall’Assessorato della Pubblica Istruzione.
Partner della Regione, i Comuni di Villanova Monteleone, Pula, Serrammana, VIllasor e Ilbono, la Provincia di Nuoro, l’Istituto di Studi e Ricerche “Camillo Bellieni” di Sassari e all’associazione Sa Bertula Antiga di Villaermosa, leader nella Sardegna meridionale per la gestione degli sportelli linguistici. Dai primi di ottobre sono stati coinvolti circa 3000 bambini dai 2 ai 6 anni, insieme ai genitori, gli insegnanti e tutti coloro che vivono a contatto con i più piccoli. “Si tratta di un’iniziativa particolarmente lodevole – ha sottolineato l’assessore Sergio Milia – perché porta un valore aggiunto al territorio in quanto il valore del plurilinguismo ha una sua ricaduta anche economica”.
Dai primi giorni di ottobre i responsabili del progetto hanno incontrato i bambini delle scuole materne. A loro hanno consegnato degli opuscoli con storie raccontate in sardo. Piccoli stampati, con immagini e parole tratte dai cartoni animati: i genitori hanno letto loro le storie, ovviamente in sardo e i piccoli hanno realizzato piccoli disegni.
La lingua sarda è scritta secondo i canoni della Lsc, Limba Sarda Comuna, ortografia approvata dalla Giunta Regionale il 18 aprile del 2006. “Bilingualism Matters”, è un’iniziativa di successo che in Scozia ha ottenuto moltissimi risultati e che si è estesa poi in Norvegia, in Grecia e ora anche in Italia, prima in Trentino e attualmente in Sardegna. I dettagli delle ricerche effettuate saranno resi noti la prossima settimana, quando si concluderà “Bilinguismu creschet”. Martedi 22 a Pula, Mercoledì 23 in Ogliastra, giovedì 24 ottobre e venerdì 25 in Provincia di Sassari si terranno infatti gli incontri conclusivi alla presenza delle famiglie. A spiegare ai genitori le ragioni e i vantaggi del bilinguismo ci saranno la docente Antonella Sorace, Salvatore Sarigu dell’associazione Bertula Antiga, Michele Pinna, studioso di lingua sarda e direttore scientifico dell’Istituto “Camillo Bellieni”, Daniela Masia, operatrice culturale specializzata in lingua sarda e Maria Antonietta Piga, direttore dell’Ufficio linguistico della Provincia di Nuoro