Eyes Of A Desperate Soul, esce il nuovo album di Gionta
n questo periodo difficile il cantante sardo – nato ad Alghero nel 1995 – Antonio Francesco Daga rinasce con il nome d'arte Gionta e decide di pubblicare il suo nuovo lavoro discografico indipendente.
La pandemia ha cambiato il mondo e a subirne maggiormente gli effetti è stato proprio il mondo degli artisti, musicisti in primis. In questo periodo difficile il cantante sardo – nato ad Alghero nel 1995 – Antonio Francesco Daga rinasce con il nome d’arte Gionta e decide di pubblicare il suo nuovo lavoro discografico indipendente.
Un progetto di 9 tracce intitolato Eyes Of A Desperate Soul, in cui al timbro di fabbrica del vocal looping si aggiunge una vera e propria produzione ad accompagnare le parole e le melodie del cantautore. Abbiamo già ascoltato la musica di Antonio Francesco Daga nel 2019, quando sotto lo pseudonimo Antonio F pubblicava Space Monkeys, il suo primo EP. In quel progetto la voce era protagonista assoluta di ogni brano, realizzato interamente con la tecnica del vocal looping, ossia sovra-incidere più tracce vocali per costruire un impianto armonico e strumentale completo, caratterizzato esclusivamente dalla sua voce.
Eyes Of A Desperate Soul è un disco vario, ricco di influenze musicali, dal reggae alla dub, dall’elettronica al cantautorato, con elementi che vanno dal pop al tribale. Nell’album in uscita il 26 Marzo su tutti digital stores e le piattaforme digitali talvolta sembra di essere sospesi, senza il sostegno della struttura canonica della forma canzone.
I testi sono un’analisi intima e personale di sé, del passato, della vita, passando in rassegna le emozioni del giovane cantautore in un viaggio talvolta ermetico, talvolta cristallino nella sua interiorità. Una commistione innovativa in cui il concetto dello sperimentare è il file rouge che tiene unito l’impianto compositivo, abbinato all’energia e l’esplosività di ritmi incalzanti e il costante gioco di contrasti.
L’analisi intima delle parole parte già dalla scelta del proprio nome d’arte, non soltanto uno pseudonimo, ma una parola ricca di valori, ricordi e vita vissuta: Gionta è infatti il cognome di suo padre, cognome che non ha mai potuto portare e di cui con questa scelta Antonio si è riappropriato, interiorizzando e accettando il suo passato per costruire un nuovo futuro; per dirlo con le sue parole:
“[…] una maniera “romantica” di prendere il cognome che non ho mai avuto e che dovrei in realtà possedere”
All’interno dell’album si potranno ascoltare anche le chitarre di Antonio Fortunato (sui brani Mother, Lascio, The Blackest of Vision e The Neverending Follow) e il basso di Federico Morittu (sul brano The Neverending Follow). Arrangiamenti, mix e master di tutte le canzoni sono di Mattia Uldanck (in arte Matyah), collaboratore fondamentale nella crescita artistica di Antonio Francesco Daga, avvenuta proprio grazie alle contaminazioni musicali tra i due.
Gli addetti ai lavori non si stancano di ripetere che questo non è il periodo giusto per pubblicare un disco, soprattutto per un artista indipendente. Ma la musica non può e non deve fermarsi e Gionta, la sua determinazione e la sua passione che stanno alla base di Eyes Of A Desperate Soul ne sono la dimostrazione.