“Un Parco al contrario: struttura ricettiva a Punta Giglio e borgate dimenticate”

Intervento di Tonina Desogos, Presidente Comitato di Borgata di Maristella

“Di una cosa siamo certi: il Parco di Porto Conte, che è nato perché si è ravvisata la necessità di proteggere e preservare un parte di territorio ben delimitato, nel quale ricade anche Punta Giglio, conta anche su un’area pre-parco che comprende, per la maggior parte, le due borgate costiere di Maristella e Guardia Grande. Da oltre 30 anni, in qualità di residenti e rappresentanti del territorio, siamo impegnati a segnalare lo stato di abbandono delle borgate di Bonifica. Nel frattempo continuiamo a promuovere il territorio con varie iniziative a sostegno del bene comune, spesso in collaborazione con il Parco di Porto Conte: basti ricordare “Emozioni di Primavera” e la “Porto Conte a tappe”. Inizia così la nota a firma di Tonina Desogos – Presidente Comitato di Borgata di Maristella.

“Per anni – prosegue – abbiamo subito danni, derivanti dalla fauna selvatica, il cui bacino di protezione e riproduzione è ubicato proprio nel Parco. Da decenni sosteniamo che l’area pre-parco risulti essere la candidata ideale e più idonea a ospitare quei servizi a sostegno della mission del Parco stesso, nato proprio per tutelare l’ambiente. Se così non fosse, che senso avrebbe? Quale determinante motivo può aver indotto le istituzioni coinvolte a ubicare a Punta Giglio una struttura ricettiva con relativi servizi invece di ubicarla ad esempio a Maristella, punto di partenza dell’escursione al promontorio, zona peraltro già urbanizzata e pertanto dotata dei servizi primari?”

E ancora: “Quale logica ha prevalso nel volere, per l’ennesima volta, non valorizzare spazi e caseggiati pubblici peraltro già esistenti a Maristella e nelle altre borgate? Perché Alghero sceglie di continuare a gestire da matrigna le borgate? Dobbiamo forse dedurre che la zona pre-parco serva solo quando occorre esibire un marchio per prodotti agricoli coltivati in essa, visto che il Parco non comprende zone agricole? Dobbiamo dedurre che, per gli abitanti nelle aree pre-parco, il bene comune sia solo farsi il mazzo in iniziative a sostegno e promozione del Parco stesso? Chi questi luoghi abita, presidia e, perché no, tutela e cura da sempre, francamente si è stancato di subire l’assenza delle istituzioni” – conclude Desogos.
 

26 Marzo 2021