Festival della Canzone algherese, le parole dell’assessore Di Gangi
Intervento dell'assessore alla cultura Marco Di Gangi in merito alla proposta di realizzazione del Festival della Canzone algherese
Scrivo per rispondere direttamente all’amico Simula e a tutti gli amici del Festival della Canzone Algherese, sgombrando il campo da malintesi: la lettera arrivata in Fondazione e in Assessorato da parte degli organizzatori della 14^ edizione del Festival della Canzone non era altro che una semplice richiesta di un contributo, anche se di ben 20 mila euro. Davanti a richieste di questo tipo, evidentemente, non abbiamo alcun spazio di manovra. Per poter parlare di una proposta rigettata sarebbe stato poi opportuno che la proposta fosse stata presentata al Comune e alla Fondazione con un progetto chiaro e definito in tutti i suoi aspetti, corredata di un budget, magari preliminarmente condivisa con Comune e Fondazione al fine di renderla concretamente realizzabile. Chi ha amministrato la cosa pubblica, su tutti, deve avere contezza dei meccanismi messi in campo per garantire trasparenza e serietà nella gestione dei soldi dei contribuenti.
Nel merito: l’attenzione ai musicisti locali, anche quelli che usano l’algherese per i propri brani è sempre stata massima, e anche negli eventi di quest’estate la loro presenza è garantita al fine di assicurare ugualmente la valorizzazione della musica algherese. La presenza della grande Franca Masu, di Claudio Gabriel Sanna, di Yasmin Bradi, di Paolo Dessì e Antonello Colledanchise nel cartellone degli eventi estivi ne è l’esempio. Negli anni più recenti, comunque, lo sviluppo di progetti mirati alla valorizzazione della canzone algherese non si è mai fermato. Anzi, ha avuto un rilancio importante grazie alle iniziative di associazioni culturali molto attive in questo settore, con il supporto del Comune e della Fondazione. Un periodo prolifico in cui c’è stato un salto di qualità della canzone algherese, grazie alla scoperta di nuovi autori fatta con progetti alternativi al modello Festival, ugualmente incisivi e che hanno consentito di far emergere, attraverso la formula del concorso, una qualificata serie di artisti che hanno poi composto album in lingua.
Da Davide Casu a Zaira Zingone a Yasmin Bradi. La stessa Claudia Crabuzza ha voluto produrre testi in algherese, portando la nostra canzone, la nostra lingua e la nostra identità ai vertici nazionali ed ha ottenuto la prestigiosa Targa Tenco per il miglior album in lingua minoritaria. Gli autori algheresi fanno ora parte da protagonisti nel più grande festival internazionale della canzone in lingua, il Barnassants. Nel corso di questi anni non ci si è fermati, e grazie a manifestazioni che hanno promosso con grande attenzione la nostra canzone, si è rilanciato il percorso di promozione di nuove e significative produzioni, parallelamente al riconoscimento dell’arte dei più grandi interpreti, uno su tutti Pino Multineddu. Nel corso degli anni sono stati moltissimi gli artisti che hanno tenuto alto il vessillo della canzone algherese, come Angelo Maresca “Lo barber” Nando Dalerci, Franco Calvia, Giampaolo Frulio “Barcelloneta”, Anna Maria Multineddu, Giovannina Piras, Maria Nina Sanna, Gina Marrosu, Gianni Murru, Pino Ferraris, Nando Dalerci, Giancarlo Sanna, Franco Mulas, Giampietro Moro, Pietro Ledda “Barabba”, e mi scuso con quelli che non cito e sono tanti. La canzone algherese continua con grande slancio a far parte della musica d’autore e ad essere valorizzata grazie all’impegno degli artisti e delle numerose associazioni operanti in città e a non essere mai stata trascurata dalle amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi 30 anni.
Apprendo poi dalla nota sul Festival che solo grazie al loro intervento si sarebbero trovate le risorse finanziarie per introdurre l’insegnamento dell’algherese nelle scuole. Ad onor del vero le cose vanno diversamente: l’insegnamento delle lingue in Sardegna, incluso l’algherese, è normato da una legge nazionale e da una legge regionale ( art. 17 e 19 della L.22/2018) che destina le risorse appositamente allo scopo. Nei giorni scorsi la Seconda Commissione del Consiglio regionale, proprio in virtù della sopracitata legge, ha dato il via libera all’ulteriore finanziamento di 900 mila euro che alimenta due linee di interventi per l’insegnamento della lingua nelle scuole.
L’assessorato alla Cultura, infine, non intende minimamente tirarsi indietro sulla proposta del Festival, anzi, ma lo può fare solo nel rispetto dei limiti, ad iniziare da quelli economici che, fino al ritorno della piena normalità, vincoleranno sia la Fondazione Alghero, sia l’Amministrazione Comunale. Le polemiche divisive servono solo a dividere, molto poco a costruire.