Ad Alghero la Convention regionale dei comuni Family
Dei nove milioni di cittadini italiani che vivono in comuni family e quindi aderenti al Network, oltre seicentomila sono residenti nei venti comuni della Sardegna che hanno già aderito alla Rete
Sono 9 milioni i cittadini italiani che vivono in comuni regioni e territori aderenti al Network Family in Italia, nato nel 2018 per volontà della Provincia Autonoma di di Trento e magistralmente coordinato da Mauro Ledda e Filomena Cappiello coordinatori nazionali.
A poco più di 2 anni dalla cerimonia di costituzione la Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Alghero e la Trentino School of management si sono incontrati ieri nella sala convegni del chiostro di San Francesco per la prima Convention regionale della Sardegna dal titolo “Le politiche familiari come risorsa dello sviluppo locale”. A questo primo incontro dei comuni sardi amici della famiglia hanno partecipato tutte le municipalità isolane che hanno aderito al Network. Grazie al Tour Family in Sardegna che ha viaggiato virtualmente nei comuni dell’isola da ottobre a giugno, numerosi sindaci hanno scelto di intraprendere il percorso di adesione e successiva certificazione, partecipando questa mattina alla convention.
L’incontro, moderato dal giornalista Sergio Nuvoli, ha suggellato l’accordo tra Regione Sardegna, Comune di Alghero e Provincia Autonoma di Trento attraverso il quale si riconosce al comune di Alghero il ruolo di capofila e di guida per i comuni sardi che vorranno ottenere la certificazione di comune Amico della famiglia e di sensibilizzazione sulle politiche Family portate avanti dalla provincia autonoma di Trento.
“È la conclusione di un percorso fatto in questi anni che ci hanno visto promotori di un’idea di futuro per l’isola. Ora proseguiamo nella certezza che la strada intrapresa porterà dei buoni frutti”, commenta soddisfatto Mauro Ledda coordinatore nazionale.
La rete è un moltiplicatore di risorse e di scambi di informazioni esperienze e idee. Consente di conoscere e sperimentare nuove politiche, nuovi modelli organizzativi e di welfare. Aderirvi per le pubbliche amministrazioni è un modo per mettere la famiglia al centro della propria azione amministrativa riconoscendola quale risorsa fondamentale della comunità e motore di sviluppo locale.
“Il network Family in Italia, che il comune di Alghero ha con orgoglio esportato come comune capofila fuori dal Trentino, permette di avere delle linee guida di ampio respiro – spiega l’assessora al Sociale e Famiglia del comune di Maria Grazia Salaris – Programmare vuol dire non lavorare solo sull’emergenza con fondi a pioggia, ma portare avanti azioni significative ed efficaci. Solo così riusciremo a ribaltare la curva della natalità e risolvere le problematiche occupazionali femminili e la conciliazione famiglia /lavoro. Mettere la famiglia al centro vuol dire lavorare in maniera trasversale e fare rete per dare vita a nuovi progetti”, conclude Maria grazia Salaris.
“L’obiettivo della Rete è diffondere sul territorio nazionale una cultura promozionale e non socio-assistenziale della famiglia, favorendo lo scambio di buone prassi tra amministrazioni locali che intendono introdurre politiche familiari innovative ispirate al principio del New public family management”, sottolinea Filomena Cappiello.
“La firma del protocollo è l’importante conclusione di un percorso e contemporaneo rilancio da parte della Regione che sposa in toto il modus operandi della provincia Autonoma di Trento e il comune di Alghero sarà al centro di tale rilancio grazie al suo expertise”, sottolinea Luciano Malfer, Dirigente Agenzia per la famiglia Provincia autonoma di Trento che racconta i benefici delle politiche familiari per lo sviluppo economico sociale.
Dei nove milioni di cittadini italiani che vivono in comuni family e quindi aderenti al Network, oltre seicentomila sono residenti nei venti comuni della Sardegna che hanno già aderito alla Rete insieme alle tre organizzazioni – tra cui la Città Metropolitana di Cagliari e il comune di Nuoro presenti nella persona del vice sindaco Roberto Mura e il primo cittadino barbaricino Andrea Soddu.
La regione è già all’opera per favorire politiche attive di benessere familiare con l’importante incentivo del Family Audit. “È pronto il bando a favore delle imprese per la certificazione dei pricessi di conciliazione lavoro/famiglia grazie a venti consulenti e valutatori pronti a guidare le realtà sarde”,ha puntualizzato Giovanni Deiana, dirigente del servizio Famiglia della Ras.
Accanto agli incentivi per il Family Audit si inseriscono gli investimenti nel sociale. “120 milioni per la legge 12 e 14 miliardi per il progetto Primi Passi dedicato a nidi e micronidi”, annuncia Michele Pais.
Presente alla conclusione del percorso di certificatori e valutatori per il Family Audit l’agenzia Aspa che sposa con vigore la volontà di inserire nel piano di azioni pluriennale la certificazione family audit per la Conciliazione lavoro/ famiglia.