Traffico di eroina e cocaina a Sassari: sette arresti
All’alba di oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, coadiuvati da un’unità antidroga del Nucleo Cinofili di Abbasanta, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 indagati ritenuti responsabili, in concorso, di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
All’alba di oggi, nella città di Sassari, i Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, coadiuvati da un’unità antidroga del Nucleo Cinofili di Abbasanta, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Sassari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 7 indagati ritenuti responsabili, in concorso, di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Durante le operazioni odierne sono state effettuate anche perquisizioni finalizzate al rinvenimento di sostanza stupefacente e alla ricerca di ogni elemento utile per suffragare l’intero quadro probatorio. Nel complesso, l’attività ha portato al deferimento di 7 persone coinvolte, a vario titolo, nell’attività illecita di spaccio di droga.
Le misure rappresentano la conclusione di un’attività investigativa condotta dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari – Sezione Operativa – che si è svolta
dal marzo a settembre 2021 e ha consentito di accertare l’esistenza di un ingente, sistematico e rimunerativo traffico di “cocaina” ed “eroina”, a conduzione familiare, per un giro d’affari di circa 15 mila euro mensili. La droga, destinata alla piazza di spaccio cittadina, veniva approvvigionata da uno dei membri del gruppo e successivamente spacciata al dettaglio nelle vie del centro storico di
Sassari, soprattutto nella zona di San Donato.
Lo stupefacente veniva indicato di volta in volta utilizzando un linguaggio in codice, con una terminologia varia: dal “bi” – diminutivo della bianca (cocaina) o “velox” (sempre per indicare la
medesima sostanza), a “nera” – per indicare l’eroina mentre la quantità in “buste”. Metodo utilizzato allo scopo di eludere le investigazioni.
In carcere sono finiti A.C., 61 anni; il figlio C.C., di 39; A.N., di 42, e G.C., di 47. Sono stati invece disposti gli arresti domiciliari per A.S., 62 anni, moglie di A.C., e S.R., di 36, moglie di C.C. Infine obbligo di dimora per il 35enne G.S.