Ospedale Marino, scontro Pais – Centrosinistra
Il presidente del Consiglio regionale: "Ripresa pienamente attività chirurgica". I consiglieri di centrosinistra: "La disorganizzazione regna sovrana"
“Sino a 2 anni fa l’ospedale Marino di Alghero era in stato “comatoso”, nessuna attività chirurgica (dirottata su Sassari, Tempio e Ozieri, nessuno oggi ricorda i viaggi di pazienti anziani in ambulanza) e un destino che ne vedeva la chiusura. Magari per fane un hotel di lusso vista mare. Oggi, nonostante la pandemia e i problemi legati al personale sanitario, l’ospedale ha ripreso la sua piena attività chirurgica e attività di day hospital. Stessa cosa dicasi per oculistica”. Così il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.
“È stato dotato delle apparecchiature tecnologiche di ultima generazione ed effettuati lavori di ristrutturazione e adeguamento degli impianti che ne stanno facendo un fiore all’occhiello. Altri sono in corso di esecuzione e programmazione – dice Pais riferendosi sempre al Marino – Dal prossimo anno si avvierà il centro regionale di chirurgia robotica ortopedica”.
“Ci ho creduto sino in fondo, spesso trovandomi solo, o essendo addirittura contrastato. Oggi sono più che mai convinto della giustezza di quella scelta e i fatti iniziano a darmi ragione. Una sanità giusta, non guarda al particolare ma all’interesse generale. E la realtà attuale del Marino di Alghero, ne è il migliore esempio. È questa la strada giusta” conclude il presidente del Consiglio regionale.
“Ma davvero Michele Pais vuole farci credere di aver restituito l’eccellenza all’Ospedale Marino?” ribattono i consiglieri comunali di centrosinistra. “Perchè nella sua ultima fake-news ci spiega che l’ospedale che due anni fa andava verso il declino, con il suo lavoro, spesso solitario, sarebbe ora rinato. Finalmente, si opererebbe con mirabolanti nuove tecnologie. Ma andiamo a vedere: le sale operatorie sono sempre le stesse, senza nessuna ristrutturazione, si opera due volte alla settimana con gli anestesisti del civile che fanno i miracoli, perché sono sempre gli stessi, quelli che si dividevano tra unità di terapia intensiva mai accreditata e sale chirurgiche dei due ospedali, e una volta alla settimana la sala si avvale di anestesisti in affitto, cioè a prestazioni aggiuntive. Dove sono le novità? Il postoperatorio dei pazienti fragili viene fatto dal civile nei locali che erano della rianimazione covid, sempre dagli anestesisti in carico al Civile. L’unico reparto ristrutturato è disabitato. Quasi ad attendere i Doria, come negli anni di fondazione della Città. Cioè l’arrivo dell’università nel prossimo gennaio con la roboante robotica” attaccano Bruno, Esposito, Sartore, Di Nolfo, Cacciotto, Piras e Pirisi. “Ma nel frattempo il Marino è stato smantellato: l’ortopedia ha il reparto in comune con la riabilitazione. Da un ospedale a un reparto diviso in due. La disorganizzazione regna sovrana.
Pais ci risparmi almeno la boria”.