L’esercito dei disoccupati
Non prendiamoci in giro, il lavoro non c’è e peggiora ogni giorno che passa. Non è più un problema di crisi economica, è un problema di naturale sociale,che rischia di esplodere. troppi giovani a spasso, troppe persone che non sanno come occupare la giornata, che arrivano a compiere gesti estremi. Non ci stupiamo più di niente, ogni giorno qualcuno si incatena, minaccia di buttarsi da un palazzo o da un ponte, le tensioni familiari gravate dalla disoccupazione e dalla miseria sfocciano in episodi di violenza, di tragedie spesso anticipate. E ora i più colpiti sono i giovani, grandi speranze tradite da una terra improduttiva, nonostante le innumerevoli dichiarazioni di ripresa. L’istat parla di numeri sconcertanti: i disoccupati a settembre in Italia arrivano a toccare quota 3 milioni 194 mila. Ve ne diamo una fotografia.
L’Istat (nei dati provvisori) regala numeri che dovrebbero dare la scossa a chi decide. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), cioè la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari in settembre al 40,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,4 punti nel confronto annuo. Il tasso di disoccupazione “cresce perché cala l’occupazione giovanile, diminuisce la percentuale di giovani tra i disoccupati, aumenta l’inattività tra i giovani”, hanno sottolineato i tecnici dell’Istat. I dati assoluti a settembre dicono che gli occupati sono 22 milioni 349 mila, in diminuzione dello 0,4% rispetto al mese precedente (-80 mila) e del 2,1% su base annua (-490 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,4%, diminuisce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,2 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di individui inattivi tra 15 e 64 anni aumenta dello 0,5% rispetto al mese precedente (+71 mila unità) ma rimane sostanzialmente invariato rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,1 punti su base annua. i giovani hanno ancora un futuro? La nostra isola può garantire agli uomini e alle donne del domani un domani migliore di questo?