Alta formazione riconosciuta a livello europeo

E’ stato sottoscritto, nella sede dell’assessorato del lavoro, un Protocollo d’intesa tra le regioni Sardegna e Friuli e i partner di settore polacchi, rumeni e tedeschi, che rende operativo l’accordo per il riconoscimento reciproco fra le regioni italiane, gli enti di formazione e le agenzie per il lavoro, dei crediti di competenza maturati nella formazione e nelle esperienze di lavoro nel settore dell’assistenza agli anziani. “Tale accordo – ha spiegato l’assessore del lavoro Mariano Contu – consentirà ai cittadini europei che vivono nei paesi nei quali operano i soggetti aderenti all’intesa, di veder riconosciute le competenze acquisite, attraverso sistemi di verifica condivisi. In tal modo si promuove l’accesso ai titoli e la mobilità del lavoro qualificato, garantendo agli utenti (soggetti in età avanzata e rispettive famiglie) qualità e adeguatezza professionale degli operatori.”

Nel concreto, un cittadino rumeno, grazie ai partner del proprio paese che hanno sottoscritto l’accordo, potrà vedersi riconosciuta l’esperienza professionale o la formazione acquisite in patria, o anche avvalersi del riconoscimento di quelle acquisite in Italia, qualora intenda tornare in patria. La stessa cosa potrebbe accadere a un cittadino italiano che intenda un domani lavorare nel medesimo ambito in Germania, grazie al partner tedesco aderente al protocollo. “L’opportunità è rilevante – ha aggiunto l’assessore – considerato che l’assistenza agli anziani costituisce un segmento del mercato in costante crescita in tutta Europa, a fronte delle profonde trasformazioni demografiche”.

Il Protocollo d’intesa è il principale risultato di un progetto europeo denominato “Iqea Evo” di cui la Regione Sardegna è partner, insieme al Friuli, e agli enti di formazione e alle agenzie italiane, polacche, rumene, tedesche. L’accordo ha già raccolto l’interesse di altre regioni italiane e potrà essere la base di accordi bilaterali che la Sardegna sta predisponendo con paesi extra europei, quali la Bielorussia e l’Ucraina. Avendo l’Italia, con un recente decreto legislativo, posto finalmente le basi di un sistema nazionale di certificazione delle competenze, il Protocollo firmato rappresentare un contributo sostanziale alla costruzione di un Repertorio nazionale che consenta ai cittadini di vedere riconosciuta la propria identità di competenze.

31 Ottobre 2013