Cinque anni dopo gli inquilini del palazzo bruciato attendono risposte
Il duro sfogo di una donna, costretta a sostenere ulteriori spese per la casa in affitto
A distanza di cinque anni non sembra esserci pace per gli inquilini degli appartamenti del palazzo bruciato di via Vittorio Emanuele, che attendono ancora delle risposte, soprattutto da un sistema giudiziario che anche in questo caso si è rivelato farraginoso. Famiglie che in alcuni casi avevano acceso un mutuo per la casa e ora costrette a sostenere ulteriori spese per un appartamento in affitto altrove. Ecco lo sfogo di una donna che abitava proprio in quel palazzo:
Siamo molto esasperati ma con ragione d esserlo… Cinque anni fa per cause a noi non imputabili ma riconosciute al termine dell’incidente probatorio a Risparmio casa, abbiamo dovuto abbandonare TUTTO nel giro di poche ore… Non so a voi ma alla mia famiglia è cambiato il mondo, da allora viviamo nel limbo degli affitti, una situazione che ha dell’ incredibile perché oltre alla beffa che devi pagare per una casa che non ti appartiene vivi in uno stato sospeso perché quando ti finisce il contratto sei di nuovo da capo. Si, perché per l’ennesima volta dovrò traslocare, dare caparra, due mensilità in più (e dicono che mi sia andata pure bene) e pagarmi nuovamente il Nuovo contratto (quindi questo mese mi deve uscire la bellezza di 2000€). Naturalmente io non sono mai fortunata… La casa in affitto mi costa 150€ in più al mese della precedente e siccome dopo tutta questa vicenda sono diventata una poveraccia cerco comunque con la dignità che mi contraddistingue di andare avanti con le mie forze per dimostrare alle mie ragazze che nella vita colpi ne arrivano da tutte le direzioni ma che in ogni caso bisogna rialzarsi… E quindi, mi dico in piena notte, ma perché devo continuare a sacrificare la mia salute, i miei affetti, la mia vita per superare difficoltà che non sono dovute ad una mia colpa o a una mia scelta, ma che un colpevole esiste ed è giusto che paghi LUI non NOI… Gli acconti esistono, e vengono dati per motivazioni meno gravose delle nostre, forse, mi dico a distanza di anni, che troppo accomodanti finora siamo stati, perché anche se il danno non è ancora quantificato ai centesimi qualcosa in euro ci spetta di diritto, soprattutto perché non abbiamo noi la colpa di tutta questa maledetta situazione.