Bagagli in sospeso, l’esposizione di Massimiliano Fois al MŪSA

Continua a suscitare un grande interesse di pubblico, l'esposizione “Bagagli in sospeso - Ausstehendes Gepäck.Ebrei in transito dall'Idroscalo di Porto Conte”

Continua a suscitare un grande interesse di pubblico, l’esposizione “Bagagli in sospeso – Ausstehendes Gepäck.Ebrei in transito dall’Idroscalo di Porto Conte”, allestita per la prima volta dal 10 al 20 dicembre 2021, all’interno della Galleria Cult ai Bastioni Marco Polo 39 ad Alghero e che ha ricevuto anche l’onore dell’interesse all’iniziativa della Senatrice Liliana Segre, l’esposizione è stata riproposta alla città di Alghero dopo l’interessamento del Sindaco Mario Conoci e del Presidente della Fondazione Alghero Andrea Delogu. In altre due location di interesse storico, prima nell’atelier in via Carlo Alberto e ora all’interno della prestigiosa Sala Mosaico del MŪSA, Museo Archeologico di Alghero.

I visitatori, sopratutto le scuole, dalle classi elementari a quelle degli Iatituti Superiori, dal 5 febbraio 2022, ed ora, al MŪSA, fino a giugno 2022, potranno scoprire una storia ai più sconosciuta della Riviera del Corallo, una storia che sfida il tempo, i regimi, e regala una luce di solidarietà in un periodo buio come quello del ventennio fascista. La scoperta dell’esistenza ad Alghero, di numerosi “bagagli in sospeso” ovvero bagagli spediti da famiglie ebree per essere recuperati durante una tappa della fuga dalle persecuzioni naziste, hanno motivato lo studioso e scrittore Massimiliano Fois e Valentina Piredda-Sardinia, a rinnovare attraverso una mostra installativa la testimonianza di una solidarietà umana che anche in Sardegna sfidava i regimi, presso l’Idroscalo di Porto Conte ad Alghero.

Attraverso alcuni racconti del personale che faceva capo allo scalo di Porto Conte e alla compagnia aerea, si è sempre di più avvalorata la tesi che alla fine degli anni ’30, alcuni voli, avrebbero dato la possibilità a famiglie ebree, di fuggire dalle persecuzioni naziste. All’interno di una cassa da viaggio degli anni ’30 del Novecento, sono stati ritrovati alcuni indumenti, tutti appartenenti ad una famiglia, una famiglia in fuga, e su un cappottino tutti i bottoni hanno cucita la Stella di David. Questa cassa per anni ha riposato in una cantina del centro storico di Alghero, poi nel box di un cavallo in campagna. Della famiglia non sappiamo niente, ma sappiamo che la cassa è rimasta qui… forse sono scappati ugualmente? Di fretta e senza poter recuperare il bagaglio? Perlopiù erano provenienti da Budapest e Vienna con transito a Roma e dopo un’indispensabile tappa sarda nell’Idroscalo di Porto Conte, raggiungevano Barcellona per approdare poi in Sud America dal Portogallo con i Clipper transoceanici della Pan American. Ad oggi si sono aggiunti due nuovi bagagli, e un altro sta per arrivare, bagagli che avevano sostato nella stessa cantina dal quel lontano e funesto 1938.

L’esposizione oltre ad avere il sostegno del Comune di Alghero e della Fondazione Alghero è parte del progetto Austriamentis 2021/22 a cura di Valentina Piredda-Sardinia. In collaborazione con: Forum Austriaco di Cultura di Roma/BMEIA; Parco Naturale Regionale di Porto Conte; M.A.S.E. Museo Antoine de Saint-Exupéry Alghero; Società Operaia Mutuo Soccorso Alghero; Museo Casa Manno Alghero; Ass. Fondo VP-Sardinia; Ass. Salpare/Roma.

7 Giugno 2022