Con il taglio delle Province si creano 11mila nuovi posti negli asili nido

La lotta politica e istituzionale intorno al taglio delle Province si fa sempre più accesa. Lo scontro tra chi vorrebbe un taglio immediato delle province e chi invece tentenna infatti continua senza sosta a colpi di dossier e calcoli economici per dimostrare di avere ragione. Come spiega Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, gli ultimi conteggi fatti dal Governo parlano di risparmi consistenti per le case pubbliche con una liberazione di risorse impiegabili in altri campi. Secondo il ministero degli Affari regionali infatti eliminando i soli apparati politici di questi enti locali si potrebbero creare oltre 11mila nuovi posti negli asili nido sparsi per l’Italia o anche rilanciare la bonifica delle aree della Penisola interessate dal dissesto idrogeologico del Paese. Secondo l’Esecutivo il provvedimento del taglio delle province ora in discussione in commissione alla Camera se si prende in considerazione il costo per le sole indennità degli oltre 4200 politici provinciali tra presidenti e consiglieri potrebbe già portare ad un risparmio di circa 13 milioni e 630mila euro senza contare i risparmi derivanti da altri capitoli di spesa.

 

Risparmi indiretti su acquisti e servizi  – Secondo il dossier del ministero ad esempio le spese correnti amministrative delle Province che oggi ammontano a 2,3 miliardi potrebbero essere ridotte di oltre un miliardo, anche considerando che il costo del personale, pari al 43 per cento del totale, non verrebbe toccato perché i dipendenti non saranno licenziati e transiteranno in forza ad altri enti. Altri risparmi pari a oltre due miliardi e mezzo di euro secondo i calcoli del ministero dell’Economia potrebbero arrivare dalle spese per beni e servizi delle Province che attualmente hanno un tasso di inefficienza pari al 31,44 per cento, ma anche dalle spese per gli organi istituzionali, le consulenze, le collaborazioni e i contratti di servizio.

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4 Novembre 2013