Giovani archeologi ritrovano un reperto a Santu Pedru, l’oggetto di un arciere del III a.C.
Sabato scorso la presentazione con l'Assessore alla Cultura Alessandro Cocco
Un ritrovamento fatto da un giovane studente di Usini è l’ultimo reperto che andrà ad arricchire il Museo Archeologico della Città. Si tratta di un pendente litico rinvenuto alcuni giorni fa dallo studente Pietro Pais della V A della scuola elementare di Usini Usini durante la visita alla tomba 1 della necropoli a Domus de Janas di Santu Pedru ad Alghero. La curiosità tipica dei ragazzi ha in questo caso consentito di recuperare l’oggetto, subito consegnato e portato al Centro per la documentazione e la pulizia. Il ritrovamento è avvenuto nel corso alcuni giorni fa, sotto la guida dell’archeologo Luca Doro, che ha curato la loro formazione su storia e archeologia della Sardegna.
Sabato scorso, 18 giugno, presso il centro di restauro e conservazione dei beni culturali della Soprintendenza di Sassari, la scoperta dello studente è stata presentata ufficialmente. Un bellissimo pendente con foro all’estremità, del quale sono state illustrate il suo significato e la sua possibile datazione: un amuleto, oppure un pendente ricavato da un brassard (bracciale) di un arciere del III millennio a.C., oppure, ipotesi tutta da verificare, un peso all’interno di un sistema ponderale dell’età del bronzo? Future indagini lo potranno chiarire, stimolate proprio da questo ritrovamento, che, come ha annunciato l’ archeologa Gabriella Gasperetti, porterà anche a destinare nuove risorse economiche per le ricerche nella necropoli. Alla presentazione del prezioso oggetto ha partecipato l’Assessore alla Cultura del Comune di Alghero Alessandro Cocco, l’Amministrazione comunale di Usini con l’Assessora Rita Piras.
“Abbiamo portato i saluti e i ringraziamenti della città al giovane Pietro e a tutti i suoi compagni di classe tutti insieme protagonisti di questa splendida scoperta – ha detto Alessandro Cocco – I nostri siti archeologici, che rappresentano le radici lontanissime della nostra identità, sono ancora vivi. Questo nuovo ritrovamento lo dimostra e ci ricordando quanto sia importante far appassionare i più piccoli alla storia e alla scoperta, anche quella più casuale. Presto il MUSA accoglierà il pendente litico nella sua collezione.” Presenti ovviamente i piccolo archeologi della V A di Usini, con in testa il protagonista del ritrovamento, Pietro Pais.