AlguerRosa su fine legislatura: sovranità Lubranocentrica perdente
Davanti alle reazioni che hanno seguito la fine dell’esperienza Lubrano, appare quanto mai necessario mettere ordine in modo chiaro ed incontrovertibile al bailamme che in questi giorni investe le forze politiche dell’ormai ex maggioranza. L’ex sindaco, come ha più volte ribadito e dimostrato, ha sempre ritenuto di avocare a sé le decisioni in merito all’attività amministrativa, a partire dalla scelta della squadra di giunta: questa impostazione lubranocentrica non ha però portato ad alcun risultato. L’unico risultato tangibile del metodo Lubrano è stata l’incapacità manifesta di mettere in campo le azioni politiche presenti nel programma: si tratta di un dato di fatto ben visibile nel mancato raggiungimento di quelli che dovevano essere obiettivi prioritari. L’impegno preso con i cittadini era quello di mettere in atto soluzioni per il Puc, per i Rom, per l’appalto della Nettezza Urbana, per il Calich, per la gestione di Meta.
Su questi argomenti abbiamo richiesto da subito che la maggioranza lavorasse insieme per dare delle risposte concrete, avendone in cambio una totale chiusura da parte del sindaco e della giunta. Il sindaco ha sposato la condotta accentratrice, tenendo le parti politiche fuori dal processo decisionale: il risultato di questo isolamento volontario è stato disastroso, tanto da fare apparire come un’impresa impossibile anche l’ordinaria amministrazione. Il problema dei lavoratori della società in house, il problema dei parcheggini, il rinnovo dell’appalto per la raccolta dei rifiuti, la programmazione degli eventi per la stagione turistica: questi non erano imprevisti dell’ultimo momento. Erano problemi noti sin dall’inizio, sui quali il sindaco si è mostrato sempre sicuro di sé, sordo alle critiche e diffidente rispetto alle proposte: trincerato dietro il refrain del “lasciateci lavorare”, ogni giorno che passava lasciava dietro di sé una aridità amministrativa senza precedenti.
Davanti a tutto questo, prima di tutto questo, c’è il vincolo con i cittadini, il principio della rappresentanza. Abbiamo chiesto agli algheresi di governare la città per mettere in campo il programma, ma una volta insediata la giunta quel programma è restato solo sulla carta, e mentre il sindaco si cimentava in una imbarazzante sequela di “stiamo per”, “stiamo approntando”, “abbiamo messo in cantiere” e nel frattempo la città, la coalizione, il programma sono stati abbandonati. Fino all’ultimo abbiamo provato a trovare una soluzione per raddrizzare la rotta, ma abbiamo trovato dall’altra parte del tavolo un sindaco che, davanti al vuoto amministrativo che andava creando intorno a sé, si è dimostrato incapace anche solo di rendersi conto della gravità della situazione. Perché la situazione era ed è grave, ed è altrettanto grave il comportamento di chi ha fatto finta che andasse tutto bene. Non andava per niente tutto bene: una volta calpestato il programma, una volta frantumata la coalizione, continuare l’esperienza Lubrano avrebbe significato fare pagare ai cittadini un attaccamento alla poltrona fine a sé stesso, avrebbe significato tradire gli impegni con gli algheresi, avrebbe significato arrecare un danno alla città.
Su tutto questo non ci possono essere diversi punti di vista: la correttezza, il rispetto verso i cittadini, l’onestà intellettuale portano ad assumere decisioni difficili, scomode, ma giuste.