Eva Bianchi: dovreste benedire chi si prende cura dei gatti randagi
La Presidente per la difesa del cane Eva Bianchi, scrive alla nostra Redazione per rispondere a un cittadino algherese che frequenta il cimitero e che ha scritto mantenendo l’anonimato, il suo parere sulla presenza inopportuna dei gatti nel luogo santo. Riportiamo esattamente la lettera della Presidente Eva Bianchi.
Gentile Sig. Senza Nome, la sottoscritta, Eva Bianchi, Presidente dell’associazione Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sezione di Alghero, ci tiene a replicare alle sue affermazioni fatte a metà ottobre e comparse su questo mensile in cui critica la presenza dei gatti nel cimitero di Alghero. Prima di sviluppare i diversi punti, vorrei iniziare con la mia esperienza personale all’interno del cimitero di Alghero negli anni, che è ben diversa rispetto a quella che sembra vivere lei, la cui attenzione viene attirata solo dalla presenza di esseri viventi e senzienti, sfamati da anime pie. Di solito, al cimitero, oltre alle persone che lo usano come salotto, per sparlare di questo e di quello (o degli stessi defunti), si trovano ladri, che danneggiano e rubano oggetti cosiddetti sacri, o soggetti che si siedono sulle tombe per fumare e chiacchierare, o anche bambini che urlano correndo tra le tombe. Ora, premesso che al cimitero, con tutto il rispetto, non ci sono i nostri cari, ma i corpi che appartenevano agli estinti, e che, se uno è credente, è l’anima che continua a vivere, e non certo dentro tale luogo, mi domando in quale misura possano degli animali disturbare il sonno eterno dei defunti…?! Inoltre, come si può definire una persona cristiana, se dalle parole che usa mostra solo il disprezzo e la mancanza di compassione verso esseri indifesi?
Ci tengo a rispondere non solo a nome mio, ma anche di tutti i volontari della mia associazione e non, e di tutta quella gente che ogni giorno si prodiga per salvare vite e sfamare tantissime creature che, ricordo, spesso sono sulla strada a causa della poca sensibilità di numerosi individui che, purtroppo, le trattano come se fossero degli oggetti inanimati. Ancora, mi domando come un credente possa affermare che i gatti presenti nel cimitero calpestino il suolo sacro, quasi “sporcandolo”, non tenendo conto che questi animali sono creature di Dio, e in quanto tali meritano il rispetto dei cosiddetti cristiani. Forse lei, signor Senza Nome, non sa che gli animali d’affezione, randagi e non, sono tutelati dalle leggi nazionali e regionali, per cui, se la presenza dei felini all’interno di tale struttura a lei non è gradita, dovrà farci l’abitudine, così come noi siamo costretti ogni giorno a lottare contro la cattiveria e l’ignoranza di molte “persone” che vedono negli animali il problema, senza rendersi conto che il problema reale non sta all’esterno, ma dentro di loro. Esempi di grande civiltà, per fortuna, ne abbiamo tanti nel nostro paese: a Brindisi, ad esempio, è lo stesso Comune ad occuparsi di sfamare la colonia felina presente all’interno del cimitero. In altre città, come a Roma, una fra tante, ci sono numerose colonie feline che vivono proprio all’interno dei cimiteri, del Colosseo e di altre strutture sacre o storiche, e sono tutelate e rispettate da tutti.
La cosa che mi conforta, e che in parte mi ha spinto a inviare questa risposta alle sue affermazioni, che sembrano venir fuori da un racconto ambientato in pieno Medioevo, è aver visto tutti i commenti di sdegno da parte di cittadini algheresi e non, presenti sul sito di Alghero Eco, dopo aver letto tale articolo. Sig. Senza Nome, chi è sicuro di quanto afferma, e non si vergogna delle proprie idee, non si nasconde dietro delle iniziali e, soprattutto, non usa come scusa la religione e la fede per giustificare la realtà: l’odio verso gli animali. Mi permetto di invitarla ad avere una visione più ampia e meno limitata del mondo che la circonda, e ad avere in particolar modo compassione per tutti gli esseri viventi, si, viventi, esattamente come lei, Sig. Senza Nome. Siamo tutti degli animali, solo di razze diverse, e nessuno è superiore all’altro o merita un trattamento migliore. Lei possiede una casa, ha dei soldi, può comprarsi del cibo, dell’acqua, ha un posto dove ripararsi, questi animali no.
Un buon cristiano dovrebbe lodare chi aiuta altre vite, invece di scrivere certe cose. Mi domando come si possano ancora leggere certe cose nel 2013, con tutti i veri problemi che il nostro paese e le nostre vite stanno vivendo in questi ultimi anni. Si soffermi un attimo a pensare, cerchi di vedere i gatti come degli angeli custodi che tengono compagnia ai cari defunti. Per finire, nomina il Vangelo, lo legga con più attenzione, e troverà tante risposte alle sue affermazioni che, ne sono certa, susciterebbero l’ira del nostro Signore che tutto ha creato.