Cinghiali, replica del Parco: “massimo impegno per risolvere il problema”
Il Parco di Porto Conte risponde ai comitati di borgata: "nessuna disattenzione al problema, ma al contrario potenziamento delle azioni di contrasto e nuovo piano quinquennale di contenimento".
A lavoro sul nuovo piano provinciale di contenimento dei cinghiali. Il Parco di Porto Conte insieme alla Provincia di Sassari, gestore dello stesso e insieme ai servizi veterinari, Agenzia Forestas e Corpo Forestale stanno mettendo a punto tutte le modifiche per rendere più snelle ed efficienti le attività. “Nessun lassismo o desiderio di trascurare una problematica quella dei cinghiali, ma impegno e volontà di ridurre i disagi di automobilisti e agricoltori comunque sempre nel perimetro del rispetto di norme e regolamenti” . Si replica così dalla direzione del Parco di Porto Conte ai comitati di borgata: “denunciano una situazione esplosiva, ma che invece non è assolutamente diversa da quella vissuta in tutte le zone del territorio regionale e nazionale. E soprattutto tirando fuori dati e statistiche di 14 anni fa, ossia del 2008, quando al contrario di cosa succedeva in tutta la Sardegna, a Porto Conte si avviava il primo piano di contenimento di concerto con tutti gli attori istituzionali competenti”.
“È innegabile – proseguono dal Parco – che tanto lavoro è stato fatto grazie anche al contributo di oltre 50 coadiutori che in quasi tre lustri hanno ridotto di quasi duemila unità i capi di cinghiale presenti nell’ areale di Porto Conte, ma è altrettanto vero che trattandosi di animali elusivi e con grandi capacità di far danni anche con pochi esemplari l’attività di contenimento deve essere ancora più incisiva tenendo tuttavia ben presente l’etologia della specie. Sono in corso già da settimane incontri coordinati dalla Provincia di Sassari con i servizi veterinari e l’Agenzia Forestas per mettere a punto il nuovo piano quinquennale. E non appena terminerà l’attività antincendio, cioè entro il mese, di concerto con il corpo forestale ripartiranno le attività di contenimento”.
“Abbiamo chiesto anche un incontro urgente con le direzioni dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente e del Corpo Forestale-evidenzia Adriano Grossi membro del consiglio direttivo e delegato dallo stesso per seguire la questione contenimento cinghiali- vogliamo che si comprenda che la questione della riduzione dei cinghiali deve avere pari dignità rispetto a tutte le altre emergenze ambientali. E chiederemo pertanto risorse e disponibilità del Corpo Forestale e di Agenzia Forestas anche nel periodo estivo. Non è pensabile che l’attività risenta di rallentamenti proprio nelle stagioni più critiche per gli agricoltori.”
C’è da precisare inoltre, che dal mese di novembre è attiva anche la stagione venatoria che va a incidere in tutto il territorio esterno al Parco e anche in zone come Maristella che pur non essendo dentro il Parco di trova nel cuore dello stesso. “C’è poi da rilevare che la Provincia ha autorizzato l’abbattimento all’aspetto nei terreni appoderati con i coadiutori abilitati. È sufficiente fare una semplice istanza e la Provincia invia un coadiutore sul posto. Mentre il Parco è sempre a disposizione per l’installazione delle gabbie. Insomma, le modalità d’intervento ci sono, ma sembra che si continui a urlare alla luna visto che ne al Parco ne alla Provincia stanno arrivando così tante richieste per l’utilizzo delle modalità di intervento ad oggi disponibili” – concludono dal Parco.