Caro bollette, la Provincia ottiene una prima tranche per le scuole ma non basta
Nei ristori non si fa riferimento al gasolio, che, nel caso delle scuole sarde, costituisce circa l’80% del costo totale delle bollette
Nei giorni scorsi la Provincia aveva denunciato la delicata situazione del caro energia alla presidente dei ministri Giorgia Meloni, evidenziando le criticità che il territorio e i comuni affrontano quotidianamente.
Criticità appesantite dalle emergenze delle maxi bollette che mettono in crisi gli enti pubblici, compresa l’amministrazione provinciale che si trova nella condizione estrema di non poter garantire i servizi essenziali per mettere in sicurezza gli oltre ottanta plessi scolastici di sua competenza.
Dopo l’appello accorato dell’ente, arriva una prima buona notizia: i ristori contenuti alla “misura urgente adottata dal Ministero per il costi dell’energia elettrica e gas naturale per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali” ( legge n.34.del 27 aprile 2022) stanno arrivando nelle casse provinciali. Grazie anche alle risorse recuperate dalle “piaghe” del bilancio provinciale, la provincia rassicura i dirigenti scolastici in merito alla copertura totale delle spese di energia gas e gasolio, sostenute dagli istituti nell’arco del 2022. I ristori ministeriali ammontano a circa 800 mila euro, di cui 500 già pervenuti nelle casse provinciali, arrivati in tre tranche, ma si attendono gli altri 290 mila euro che dovrebbero essere disponibili entro quest’anno.
In merito alla normativa sul caro bollette, l’amministrazione provinciale mette però in luce una clamorosa criticità: se è vero che sono previsti ristori per compensare il caro energia elettrica e gas, nella stessa norma non si fa riferimento al gasolio, che, nel caso delle scuole sarde, costituisce circa l’80% del costo totale delle bollette. Quindi se i ristori bastano per tamponare gli aumenti del gas, non sono sufficienti a coprire l’incremento maggiore dovuto all’aumento del gasolio. La copertura totale delle spese è avvenuta, come accennato sopra, grazie ad uno sforzo dell’amministrazione che ammonta a 600 mila euro; risorse che gli uffici hanno reperito con fatica, mettendo ulteriormente in ginocchio le casse provinciali.
Pertanto, la Provincia mette al sicuro gli istituti garantendo la copertura delle spese, ma specifica che la normativa di riferimento sugli aiuti del caro energia (legge di conversione del 27 aprile 2022 n 34) va adeguata alla realtà scolastica regionale che utilizza quasi esclusivamente il gasolio per riscaldare i plessi di sua competenza.