Diritto alla mobilità, assemblea generale ad Alghero
Fois: "La vertenza deve arrivare sul tavolo dei ministri"
All’indomani della vertenza che preoccupa l’intera isola sul fronte della continuità territoriale negata da e per Alghero, l’amministratore della Provincia, dopo aver convocato l’assessore regionale Moro, i sindaci del territorio informando persino il Presidente della Repubblica, ha promosso insieme al Tips e alla Rete Metropolitana, un’ assemblea generale fissata questo giovedì 26 gennaio al Cinema Miramare ad Alghero.
Alle 10 inizierà un confronto serrato per ribadire il diritto alla mobilità negato sullo scalo algherese, un’emergenza che sta assumendo tinte sempre più fosche, e che mette in ginocchio non solo il territorio del nord ovest, ma di fatto, isola un’isola, che già soffre il gap delle infrastrutture. A questo incontro, saranno presenti e hanno già dato conferma i consigli comunali in seduta aperta, tutte le organizzazioni sindacali e datoriali, saranno convocati i senatori e deputati sardi, la giunta regionale e le personalità del mondo della politica e delle imprese del territorio. A seguito delle numerose riunioni che si sono susseguite anche nelle ultime ore, la Provincia, il Tips e la Rete metropolitana hanno deciso unanimemente di riunire tutto il mondo istituzionale, i sindacati e le associazioni di categoria per richiamare urgentemente il governo sulla vertenza e chiedere l’intervento immediato dei nostri ministri a garanzia della mobilità.
“I collegamenti aerei sono le nostre infrastrutture, sono i nostri ponti e le nostre autostrade- ribadisce l’amministratore Pietro Fois- Non possiamo permettere che Alghero venga “snobbato” per ragioni di mercato. Chiederemo insieme, uniti, che il governo intervenga immediatamente in merito alla questione della mobilità sullo scalo algherese, che oggi rischia di congelare mezza Sardegna andando contro il principio di insularità in costituzione e la costituzione stessa. Da quasi settant’anni si gestisce il collegamento aereo con gli aiuti di stato, non ci sono permessi da chiedere, ma risposte doverose e immediate da dare ai sardi”.