Stella a Cagliari: “La politica offende le famiglie in crisi”
Gian Antonio Stella, inviato del Corriere della Sera, era ieri a Cagliari.E’ venuto nell’isola come ospite di un incontro promosso dal “Gruppo d’intervento giuridico” da decenni impegnato a difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini.Si è parlato di tutto ciò che oggi sta ditruggendo la Sardegna, di come il nostro ambiente è stato sfruttato e flagellato. Si è discusso sul nuovo Piano paesaggistico, delle trivelle della Saras ad Arborea, dell’area archeologica di Tuvixeddu annientata dai palazzi, le mutazioni del Dna nei bambini cresciuti insieme alla Saras, anche dell’ultimo caso più discusso delle cronache sul lago di cianuro nelle colline di Furtei. Ospite d’eccezione Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera e autore de “La Casta” , il quale ha proposto la sua ricetta per curare i mali che affliggono l’isola.
Certo non c’era bisogno di ascoltare l’autorevole opinione di un giornalista di spicco, ma la realtà, la triste verità non può non essere additata anche da coloro che scrivono della Sardegna e la vivono dal di fuori: “Noi –spiega il giornalista riferendosi all’approccio italiano – non sfruttiamo i siti Unesco, se non per fregiarci di un bollino, non valorizziamo le bellezze di cui disponiamo e siamo sempre pronti a rifilare ‘pacchi’, ad esempio presentando conti salatissimi al ristorante. Così i turisti vanno altrove”.”I privilegi, continua riferendosi alla politica regionale, prima davano fastidio, con la crisi sono diventati insopportabili; penso a un pastore o a un operaio di una delle tante aziende che hanno chiuso. Se prima si limitavano a imprecare, vedendo certe cose, adesso che non riescono ad arrivare a fine mese vivono come un’offesa certi privilegi, verso di sé, verso la propria famiglia; oggi sono fuori dalla grazia di Dio e hanno perfettamente ragione”.
Insomma, per Stella bisogna cambiare: “In Italia – il turismo incide sul Pil solo per il 3,3%, ma si tratta di un dato inaccettabile. Nel caso della Sardegna, è necessario che l’Isola risolva la questione dei trasporti, un tassello fondamentale per realizzare la sua legittima aspirazione di divenire un museo a cielo aperto”.