Distretto Rurale di Alghero: confini e bilancio
Si è tenuta ieri la prima riunione dell’assemblea dei soci del Distretto Rurale di Alghero presso la sala conferenze della Cantina di Santa Maria la Palma. Presenti il Sindaco di Alghero Mario Conoci, il Sindaco di Olmedo Mario Antonio Faedda, il presidente della Cantina Mario Peretto e i membri del Consiglio Direttivo del Distretto
Si è tenuta ieri la prima assemblea dei soci fondatori del Distretto rurale di Alghero, compagine pubblico privata, con circa 200 soci, rappresentativi degli operatori economici, sociali e istituzionali del territorio di riferimento. Con riferimento all’ambito territoriale, il Distretto rurale coincide con i Comuni di Alghero, di Olmedo e di una parte del Comune di Sassari. Per quanto concerne l’organizzazione amministrativa, quale forma giuridica di diritto privato senza scopo di lucro è stata individuata la Fondazione di partecipazione. La partecipata riunione si è tenuta presso la sala conferenze della Cantina di Santa Maria la Palma, alla presenza del Sindaco di Alghero Mario Conoci, del Sindaco di Olmedo Mario Antonio Faedda, del presidente della Cantina Mario Peretto e dei membri del Consiglio Direttivo del Distretto. In sede di atto costitutivo, infatti, era stato indicato il Consiglio Direttivo, il quale ha chiesto al Sindaco di Alghero Mario Conoci di svolgere il ruolo di presidente pro tempore. Infatti, entro il termine perentorio dei due anni dalla costituzione, il Consiglio Direttivo verrà eletto dall’Assemblea ordinaria, secondo le modalità contenute nel Regolamento.
Il Comune di Alghero, quale Ente Capo Fila, in nome e per conto dei soggetti aderenti, aveva presentato domanda di riconoscimento del distretto, al competente Servizio dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, che ha accogliendo la domanda aveva iscritto contestualmente il Distretto Rurale di Alghero al Registro nazionale dei distretti del cibo istituito presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.
Gianfranca Pirisi, nella sua qualità di vice presidente del Distretto, ha informato la compagine dei socidell’istituzione di un coordinamento regionale dei Distretti rurali della Sardegna, che avrà il compito di promuovere la collaborazione tra i diversi territori e di dialogare a livello regionale e ministeriale. Recentemente, infatti, si è tenuto a Cagliari un incontro con l’Assessore regionale dell’Agricoltura, nel quale i Distretti rurali della Sardegna hanno formalizzato specifiche richieste in relazione alle principali necessità per il buon funzionamento degli stessi.
La prima riunione dell’assemblea dei soci ha permesso di approvare all’unanimità la perimetrazione dei limiti territoriali del Distretto, nonché dei principali strumenti di contabilità economica, finanziaria e patrimoniale della Fondazione. Nella partecipata assemblea si è anche affrontato il tema dell’elaborazione del Piano del Distretto, che rappresenta il documento di programmazione generale dei fabbisogni, degli obiettivi, delle attività, dei risultati attesi e degli indicatori quali- quantitativi per il monitoraggio dei risultati. Il percorso di animazione, infatti, ha permesso di concordare una visione comune per il futuro del territorio.
Le analisi socio economiche condotte sul contesto territoriale, insieme alle risultanze emerse dal percorso partecipativo, hanno consentito di individuare la strategia generale e gli strumenti di intervento adeguati, che verranno tradotti in puntuali obiettivi contenuti nel piano di azione. Nella relazione quali quantitativa, a suo tempo trasmessa alla Regione ai fini del riconoscimento del Distretto, erano state elencate a titolo non esaustivo le priorità individuate come strategiche. Le azioni per l’attuazione della strategia dovranno adesso trovare articolazione nel Piano di azione, che si fonderà su interventi progettuali di filiera o a carattere trasversale, individuando anche le principali fonti di finanziamento.
La strategia generale è quella di sviluppare un programma di investimenti capace di favorire la competitività e l’innovazione delle imprese e dell’intero sistema territoriale, valorizzandone le produzioni di eccellenza in relazione alle potenzialità turistiche, innescando processi di aggregazione, di creazione di filiere e di logistica, tale da garantire una più efficace opportunità di marketing territoriale per la promozione e commercializzazione. Al termine della riunione si è anche discusso dell’importanza di far parte del Distretto da parte delle diverse aziende dei principali settori produttivi cittadini, anche ai fini di un miglior coordinamento per l’accesso agli investimenti necessari allo sviluppo economico territoriale. A conclusione dei lavori, la Cantina di Santa Maria la Palma ha offerto un gradito aperitivo a tutti i soci del Distretto rurale.