Lavoro e disabilità: il punto su UE ed Italia
I temi legati al mondo della disabilità non sono solo di grande attualità, ma risultano anche fra i più dibattuti dai governi europei.
Se, infatti, negli ultimi anni si è assistito a una forte crescita dell’attenzione nei confronti delle persone con handicap, va evidenziato che, a oggi, il loro tasso di occupazione resta molto basso: in tal senso, risulta importante il segnale dato dal governo italiano con l’approvazione di alcune norme volte al sostegno delle persone con disabilità.
La situazione nell’Unione Europea
Nella comunità europea, le persone che hanno una qualche forma di disabilità sono circa 87 milioni, ovvero un quarto di tutti i cittadini.
Se molti di loro presentano un grado di disabilità tale da non poter lavorare, anche per tutti gli altri la situazione lavorativa non è rosea: analizzando i dati, infatti, appare chiaro che il tasso di disoccupazione fra le persone con disabilità è molto più alto rispetto alle persone che non ne hanno.
La situazione non è uguale in tutti i paesi: posto che ogni stato membro adotta criteri diversi per definire la disabilità, nella classifica generale la Lituania risulta prima in Europa per numero di disabili disoccupati, seguita dalla Grecia (24%), dall’Italia, al settimo posto della classifica (11%) e poi da paesi come l’Ungheria, la Bulgaria e la Polonia, tutti sotto al 10%.
Questi numeri danno la misura del fenomeno, che evidentemente non riguarda uno sparuto gruppetto di individui ma piuttosto coinvolge una vasta fetta di popolazione che, attuando le giuste strategie, potrebbe essere introdotta nel mondo del lavoro.
Nella realtà, purtroppo, questi cittadini sono i più vulnerabili dal punto di vista socio-economico: la mancanza di lavoro, infatti, porta come conseguenza anche la marginalizzazione all’interno della società.
Cosa accade in Italia
Anche in Italia, trovare un’occupazione se si è disabili non è una passeggiata. Un aiuto è offerto dal web, dove si trovano diverse guide che spiegano come cercare lavoro con una disabilità e illustrano nel dettaglio cosa è necessario fare.
Tuttavia, i dati relativi all’inserimento lavorativo delle persone con handicap in Italia non sono incoraggianti: l’Istat ha dichiarato che solo il 19,5% delle persone con handicap ha un’occupazione, mentre il 70% del totale risulta inattivo.
Il 44,9% delle aziende italiane e delle Pubbliche Amministrazioni, nel 2019, è risultato inadempiente, ovvero ha assunto solo 360.000 persone portatrici di handicap: rimangono ancora vacanti 145.000 posti di lavoro a loro riservati, che, se venissero assegnati, porterebbero a 500.000 il numero di disabili con un impiego.
Il governo ha di recente approvato tre norme a sostegno delle persone con disabilità, che riguardano la riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità, tramite la rimozione delle barriere architettoniche, il riconoscimento di un contributo alle imprese che aiutano le persone con disabilità nell’inserimento lavorativo e, infine, lo stanziamento di un contributo di 7 milioni di euro in favore degli enti che assumono giovani con handicap tra i 18 e i 35 anni d’età.