Posidonia, impianto a San Marco: definito il contratto
Svolta nella gestione dei litorali in Riviera del Corallo
Si avvia a conclusione il complesso iter avviato su impulso dell’amministrazione Comunale di Alghero ed il coinvolgimento attivo del Consorzio Industriale Provinciale e la Provincia di Sassari per la realizzazione dell’impianto di trattamento della posidonia e delle terre di spazzamento nell’area industriale di San Marco. “Per Alghero questa potrebbe essere, con ragionevole ottimismo, dopo decenni di discussioni, contese, immani sforzi economici ed attesa, l’ultima stagione in cui si registra la presenza di grossi cumuli di posidonia nelle aree di stoccaggio fronte mare. Accumuli che non piacciono a nessuno, amministratori compresi, ma che le norme e gli attuali strumenti impongono”. Ne è convinto Andrea Montis, l’assessore all’Ambiente della giunta comunale guidata dal sindaco Mario Conoci, in prima linea nel percorrere con costanza e determinazione tutte le strade che la stringente normativa prevede al fine di conseguire un risultato storico per la Riviera del Corallo e tutto il territorio del nord Sardegna. “L’impianto favorirà interventi immediati ed economicamente più vantaggiosi – sottolinea il primo cittadino algherese – eviterà di dover ricorrere ai punti di accumulo, se non per modesti quantitativi utili alla tutela della costa contro l’erosione costiera, ma favorirà anche e soprattutto l’ottimale fruibilità dei litorali, con ricadute di grande impatto sul turismo balneare”.
Nei giorni scorsi è stato firmato il contratto definitivo per la realizzazione del nuovo impianto a San Marco, preceduto da una lunga e complessa revisione dei prezzi con la ditta aggiudicataria delle opere a cui seguirà entro il mese di novembre l’avvio dei lavori, iter interamente seguito dal Consorzio Industriale – CIPS Sassari, Alghero e Porto torres. Si avvia così alla risoluzione un problema storico per la città di Alghero, che in questi anni ha affrontato le problematiche su due distinti livelli: nell’immediato, in un quadro quasi emergenziale, attraverso la rimozione, lo stoccaggio e l’invio a trattamento della posidonia in esubero con contestuale recupero della sabbia e successivo riposizionamento sui litorali di provenienza. Interventi a cui è seguito un lungo e articolato lavoro con una più ampia visione, per una risoluzione definitiva e duratura del processo di corretta gestione della posidonia spiaggiata, attraverso l’iter per la costruzione dell’impianto in loco, che potesse offrire continuità, economicità e rapidità ai processi.
I numeri. Compatibilmente con le risorse disponibili, negli ultimi 4 anni sono state inviate a trattamento circa 13.000 tonnellate di posidonia che hanno permesso il recupero di circa 6000 tonnellate di sabbia. Le attività in questione hanno favorito la libera fruizione di enormi tratti di arenile e posto molti concessionari nelle condizioni di poter continuare ad esercitare la propria attività che diversamente, per via delle particolari condizioni generate dalle mareggiate invernali, avrebbero riscontrato enormi difficoltà nel garantire i servizi di spiaggia. Parallelamente, partendo da zero e senza alcuna risorsa finanziaria disponibile, si è stipulato un accordo di programma con la Provincia ed il Consorzio industriale, candidando al Pnrr un progetto per la realizzazione di un moderno impianto dedito al trattamento della posidonia ed alle terre di spazzamento, dal valore di 5 milioni di euro. Progetto che ha ottenuto il finanziamento, classificandosi tra i primi in tutta Italia.
“I tecnici comunali – conferma Andrea Montis senza timore di smentita – sono tra i più preparati a livello nazionale in materia. Non esiste altro comune in Italia che porti avanti un lavoro simile al nostro e solo da qualche tempo anche altre regioni hanno seguito il nostro percorso, servendosi dell’unico impianto oggi presente in Sardegna, a cui presto si aggiungerà quello del territorio del nord ovest dell’isola”. Un’esperienza, quella della città di Alghero, modello virtuoso in Italia, oggetto in più occasioni di grande interesse, stupore e curiosità da parte di numerosi amministratori che hanno voluto ricevere consigli e approfondire le tematiche trattate a livello pionieristico dalla cittadina algherese. “Ad oggi Alghero, al netto delle polemiche da cui sempre ho cercato di distaccarmi, ha cercato e trovato soluzioni grazie all’insistenza ed alla caparbietà dei propri amministratori, unita al grande senso di responsabilità e coraggio dei propri funzionari e dipendenti comunali, che si sono assunti sempre le proprie responsabilità davanti a norme poco chiare e aventi carattere generale che mal si adattano alla specificità di Alghero. Unico caso in Sardegna per grossi quantitativi di materiale spiaggiato e per carenza di grandi arenili, che consentano il deposito anche temporaneo senza inficiare il decoro e la fruibilità dei litorali” conclude l’assessore Montis.