Sequestrate oltre 2mila piante di canapa, denunciato giovane imprenditore
Il prodotto sequestrato, che ha evidenziato un THC del 12,5%, ovvero venti volte quello consentito dalla normativa sopra richiamata, avrebbe prodotto 1.100 kg di infiorescenze e foglie essiccate, pronte per la vendita al dettaglio.
Nei giorni scorsi i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Nuoro, nell’ambito della costante attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, hanno proceduto, nell’agro dei Comuni di Orani ed Orotelli, al sequestro di 2.112 piante di canapa per un peso complessivo di circa 7.100 Kg, e ulteriori 500 kg circa di infiorescenze di canapa. Il servizio concluso rientra in una più ampia e complessa attività di monitoraggio che la Guardia di Finanza sarda effettua costantemente sulle piantagioni di canapa presenti sul territorio, impiegando tutte le specialità di cui dispone il Corpo.
È infatti grazie all’approfondimento delle informazioni fornite dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Cagliari, che le fiamme gialle Nuoresi hanno potuto sviluppare e portare a termine l’importante sequestro di canapa e segnalare all’Autorità Giudiziaria un soggetto che operava, illegalmente, utilizzando come copertura la coltivazione di canapa sativa consentita dalla legge 242/2016. Il prodotto sequestrato, che ha evidenziato un THC del 12,5%, ovvero venti volte quello consentito dalla normativa sopra richiamata, avrebbe prodotto 1.100 kg di infiorescenze e foglie essiccate, pronte per la vendita al dettaglio.
Le operazioni sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Nuoro e hanno condotto alla denuncia a piede libero di un giovane imprenditore agricolo. L’intensificazione dei controlli da parte dei militari del Comando Provinciale di Nuoro, che ha portato negli ultimi mesi a diversi sequestri di ingenti quantitativi di canapa, è finalizzato a scongiurare che una parte del raccolto, proveniente da piantagioni di canapa light, asseritamente legali, venga destinato al mercato nero delle sostanze stupefacenti.
Nella foto: immagine d’archivio