Eccezionale scoperta: testi danteschi ad Alghero
L’Epistola VII di Dante Alighieri all’imperatore Enrico di Lussemburgo in un manoscritto presente nel Fondo Antico
Scoperto un prezioso codice per gli studi umanistici nel Fondo antico della Biblioteca algherese. Il ritrovamento si deve a due docenti dell’Università di Sassari, Maria Teresa Laneri e Andrea Lai.
Si tratta di un codice membranaceo che andrebbe ascritto agli anni ’60/’80 del Trecento. È di area toscana e la sua presenza in Sardegna risale quantomeno al XVII secolo. Su un margine sono annotate le generalità di un non meglio identificato “fra Lorenzo da Sassari Studente Filosofo Cappuccino”, del quale non si trova menzione nei registri delle acquisizioni della Biblioteca Comunale, dove fra l’altro confluirono i libri del soppresso Convento dei frati Cappuccini di Alghero.
Il manoscritto è particolarmente importante perchè contiene l’Eneide, seguita da svariati componimenti poetici latini a tema, due dei quali di particolare interesse: l’Epistola VII di Dante Alighieri all’imperatore Enrico di Lussemburgo e l’Epistola metrica II 5 a papa Clemente VI di Francesco Petrarca.
Importante soprattutto quella del Sommo Poeta perchè le prime dodici epistole del corpus canonico dantesco hanno una tradizione essenzialmente monotestimoniale costituita dalla combinazione di due sillogi trecentesche fra loro complementari, eccezion fatta per l’Epistola V, che è contenuta in due manoscritti, e appunto per l’Epistola VII il cui manoscritto di Alghero, secondo per antichità fra i cinque ad oggi conosciuti, è risultato possedere il testo di gran lunga più fedele a quello che doveva essere il dettato originale.