Grotta di Nettuno, pericolo bando
Il sindaco Conoci lancia l'allarme
“Auspico che la nuova Giunta regionale trovi la migliore soluzione. Non è possibile equiparare una gestione pubblica ad una privata davanti a beni paesaggistici e culturali, come la Grotta di Nettuno di Alghero, dall’inestimabile valore ambientale, che non può essere compresa e trattata come una qualsiasi ordinaria concessione demaniale”. Parole del sindaco di Alghero, Mario Conoci, a margine della riunione dell’Esecutivo comunale da lui guidato che ieri ha licenziato positivamente la delibera con cui si impartiscono gli indirizzi in ordine al rinnovo delle concessioni demaniali con finalità pubbliche e pubblicistiche ricomprese nel comune di Alghero, invitando i competenti uffici della Regione Sardegna a prendere atto della straordinaria valenza paesaggistica, archeologica e culturale della Grotta di Nettuno, caratterizzata da un prevalente e preponderante valore pubblico. Posizione fatta propria dall’assessore comunale all’Ambiente, Andrea Montis, che sottolinea l’incongruenza normativa che equipara beni dalle indiscusse finalità pubbliche alle altre concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo. Oltre la Grotta di Nettuno a Capo caccia, nella delibera sono ricompresi la “Passeggiata Barcellona”, la “Banchina Dogana” del porto turistico, la “Barriera frangiflutti” e parte dell’immobile denominato ex “Caval Marì” sul lungomare cittadino.