Calcutta conquista Alghero con uno spettacolo da ricordare
Non ci sono altri termini: l’artista di Latina ha letteralmente conquistato la città e i fan arrivati da tutta l’isola, con un’esibizione diventata immediatamente un rito d’amore collettivo che ha trasformato l’Arena Ivan Graziani in un immenso karaoke.
Ricorderemo sabato 20 luglio 2024 come il giorno in cui l’indie pop romantico ha conquistato la Riviera del Corallo. Questo evento ha un protagonista preciso: Edoardo D’Erme, in arte Calcutta, poliedrico musicista nato a Latina. Già dalle prime ore del pomeriggio ad Alghero si respirava un'aria di festa. Le vie del centro erano animate da tanti gruppi di persone che si preparavano a vivere una notte speciale. L’Arena Ivan Graziani, palcoscenico dell’evento, ha cominciato a riempirsi già dalle 19.00: quando Calcutta è salito sul palco, intorno alle 22.00, il pubblico lo ha accolto con un boato di entusiasmo, dando il via a una serata che si preannunciava indimenticabile. Calcutta ha saputo conquistare immediatamente il cuore dei presenti con il suo stile inconfondibile, dando vita a quella che è stata una grande festa tra musica, ritornelli, scritte su led lampeggianti, disegni, animazioni e canzoni cantate a squarciagola, in un’Arena completamente sold out.
Il concerto è stato un crescendo di emozioni, con migliaia di “cuori a mille”. La sequenza di canzoni che hanno aperto il concerto – 2minuti, Cosa mi manchi a fare, Controtempo, Orgasmo, sino a Limonata e Hübner – ha mandato i fans in delirio, scaldando il pubblico che ha accompagnato l'artista cantando ogni parola. Già dopo il primo pezzo è stata chiara una cosa: questo non è un semplice live, è un immenso karaoke. Dovunque mi girassi vedevo fans che cantavano a squarciagola, tra delirio e momenti di commozione.
La scaletta è proseguita con brani come "Sorriso (Milano Dateo)", "Nuda nudissima", “Oroscopo” e “Gaetano – Ho fatto una svastica in centro a Bologna -, mostrando la versatilità di Calcutta e la sua capacità di toccare corde diverse dell'animo umano. Nel finale, il ritmo è nuovamente salito con "Paracetamolo" e "Pesto", due dei pezzi più amati dal pubblico, che hanno fatto ballare e cantare tutti a squarciagola, per chiudere con “Tutti” e un vecchio pezzo dal primo album.
Calcutta ha dimostrato ancora una volta di essere un cantautore intelligente e sensibile, capace di scrivere pezzi pronti a rimanere in mente, fatti per “divertire ma anche riflettere” ed essere cantati ad alta voce, senza pensieri. Un artista che ha segnato ormai l’immaginario di una generazione, con un cantautorato pop da milioni di ascoltatori mensili su Spotify e un pubblico che aumenta costantemente. Complimenti, Edoardo: Alghero e la Sardegna sono stati conquistati dalla tua romantica armata indie-pop.
Autore della foto: Luigi Canu