A rischio anche l’Ospedale Marino di Alghero
Siamo ormai nella seconda fase del programma Salva Italia. Il Premier Mario Monti appare sempre più determinato al recupero di una cifra niente male, quasi otto miliardi di euro per evitare un ulteriore aumento di un punto programmato per dicembre, fermo restando che si potrebbe verificare la necessità di replicare a Primavera. Si avvicina l’impegno delle tasse con scadenza al 18 Luglio, e già si comincia a vedere la concretezza degli obblighi verso lo stato con indici di tasse e imposte più che raddoppiati rispetto alla denuncia dei redditi del precedente anno. L’impegno per le classi di contribuenti ad aliquota fino al 27/33 % ora comincia a prendere forma, visto che comincia ad assumere un alone di grande preoccupazione, visto e considerato che alla resa dei conti si sta lavorando per pagare tasse al fine di sanare le leggerezze di quanti ci hanno governati, raggiungendo il debito astronomico di quasi ben 2000 miliardi di euro.
A questo punto non resta altro che remare con tutte le forse possibili, nell’arduo tentativo di riuscire a stare a galla. Ora Mario Monti dà il via alla Spending Review, al taglio degli sprechi, ora bisogna eliminare gli sprechi: perciò bisogna manovrare la scure per il recupero di questa montagna di milioni di euro, ossia otto miliardi, difficili oltrechè a contarli anche al semplice pensarli. Somme che dovranno essere recuperate innanzitutto dal settore della Sanità. In Sardegna pare sia previsto il dimezzamento dei fondi per i risarcimenti alle vittime dell’uranio impoverito, e la chiusura con decreto legislativo di almeno 15 ospedali sardi, fra cui il Microcitemico di Cagliari, il Centro Traumatologico e ospedale Crobu. Anche nel sassarese la sforbiciata non sarà indolore per i presidi di Ittiri e Thiesi, nel nuorese il S.Camillo di Sorgono, gli ospedali di Ghilarza e Bosa, il S.Marcellino a Muravera, a Nuoro la struttura Zonchello. A rischio il San Giuseppe di Isili. Che dire dell’Ospedale Marino di Alghero?